Centri commerciali, niente più vincoli sulla 336
Scompare il tetto del 15% dal business park di Malpensa
Si allentano i vincoli che limitavano la realizzazione di centri commerciali lungo la superstrada 336. Il nuovo documento di indirizzo del business park, in discussione in questi giorni nella commissione territorio, è stato infatti corretto dalla maggioranza, nella parte che stabiliva un tetto massimo del 15% della superficie lorda di pavimento da destinare a funzioni tipicamente commerciali.
La nuova formula dice una cosa semplice: il business park non è fatto per i centri commerciali a meno però di successive, possibili, modifiche. Letteralmente suona così: "…salvo successive verifiche di compatibilità in termini di funzione tipicamente subordinata ed accessoria agli insediamenti primari del business park". Un giro di parole che, in sostanza, lascia aperta qualsiasi possibilità. La giunta preferisce non stabilire vincoli precisi, riservandosi di programmare il piano degli insediamenti a seconda delle esigenze future. Legittimo, ma un po’ diverso da quanto sbandierato in campagna elettorale. La decisione politica di inserire un tetto preciso venne infatti presa nel novembre dello scorso anno dopo una lunga battaglia politica condotta dalla Lega Nord, che abbracciò in pieno una precisa richiesta dell’Ascom («riducete quella percentuale al 5%»). Pur non accogliendo le richieste dell’opposizione, la maggioranza decise comunque di mettere dei paletti per rassicurare gli operatori del settore. Da Greco a Mucci la musica non cambiò. Infatti, in campagna elettorale, il programma della casa delle libertà ribadì con forza che il business park della 336 non avrebbe dato spazio a ulteriori centri commerciali, se non in termini risibili. Così fecero anche gli alleati; la Lega Nord, il partito che condusse una vera crociata contro il progetto, aveva promesso alla città, scrivendolo a chiare lettere sui manifesti, che non avrebbe dato il proprio assenso a eventuali sviluppi commerciali. A sua volta, Alleanza nazionale, si propose agli elettori come il partito che avrebbe vigilato sull’intera operazione. Nicola Mucci, sindaco con delega al territorio, commenta la decisione con serenità: «E’ un’area talmente grande che sarebbe impensabile non mettere qualcosa di commerciale a sostegno di banche, uffici e quant’altro. Il progetto rimane quello indicato nel piano d’area: terziario direzionale e turistico ricettivo. Abbiamo voluto ribadire che il commerciale sarà solo una parte accessoria, pur senza inserire un limite preciso, che avrebbe nuociuto alla programmazione».
Il documento di indirizzo sul business park
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