Comitati: «Non bruceremo i rifiuti del verde Nord»

Un clima concitato ha animato il teatro Aurora di Borsano nell'assemblea pubblica organizzata dai comitati per avere delle risposte dagli amministratori. Mancava la Provincia e la Regione ha delegato i tecnici

I dati sull’inquinamento, il funzionamento delle centraline di rilevamento, il piano rifiuti provinciale e la sistemazione dell’area intorno all’inceneritore Accam: su questo i cittadini dei comitati  volevano avere un confronto con i loro rappresentanti a tutti livelli, comunale, provinciale e regionale. C’era il sindaco Gianfranco Tosi e c’erano due funzionari dell’assessorato regionale alle risorse idriche, che non hanno retto al clima della sala, affollata e animata, abbandonandola a metà serata. Non c’era la Provincia e sono rimaste inevase alcune delle domande più importanti, quelle sull’attuazione del piano provinciale dei rifiuti. I comitati bustesi sono fermi su questa posizione. «Noi non vogliamo che a Borsano si bruci un grammo di più del consentito» ha detto Romano Pinciroli, rappresentante del Coordinamento dei comitati. Che questo equivalga anche a dire che il sud della provincia voglia il secondo inceneritore si smentisce dal palco, ma appare scontato quando si chiede l’attuazione del piano di rifiuti provinciale.

Le centraline che non funzionano, ma costano, hanno acceso la miccia che ha fatto abbandonare l’assemblea ai tecnici regionali. Il sindaco Tosi ha precisato infatti che la manutenzione e il monitoraggio delle centraline non è competenza dell’amministrazione comunale, bensì dell’Arpa. Non risultava ai funzionari delegati dall’assessore regionale Maurizio Bernardo. «E comunque l’Arpa è un ente autonomo, noi rispondiamo per quello che riguarda la Regione» hanno detto. Questo, insieme a un disagio dimostrato malamente, ha portato all’abbandono dell’assemblea e ha accresciuto il malumore dei cittadini. E i dubbi e le domande sull’aria che si respira rimangono.

Ma non è stata un’assemblea inutile, secondo gli organizzatori. Dopo avere elencato al Sindaco una serie di impegni non mantenuti, sono state rinnovate ancora una volta le esigenze che riguardano il piano di revisione del traffico, la bonifica e la sistemazione dell’area, e richieste alcune promesse. Tosi ha assicurato che l’amministrazione comunale continuerà a garantire il non superamento del tetto massimo di 400 tonnellate di rifiuti da incenerire a Borsano, che l’amministrazione darà peso alle lettere dei cittadini e si farà carico di proporre al consiglio di amministrazione del Consorzio Accam di riinvestire una parte degli utili nei quartieri di Sacconago e Borsano. I quartieri, che maggiormente subiscono l’effetto inceneritore e lo smaltimento dei rifiuti di ventisei comuni. «Perché se le cose fossero fatte meglio – ha detto il rappresentante del comitato di Borsano – non si solleverebbe nel nord lo spauracchio dell’iceneritore». Non ha ricevuto invece alcuna risposta il C.i.p.t.a di Gorla Minore e Marnate, che porta avanti la sua battaglia contro la discarica di Gorla «Finché non avremo notizie sul piano dei rifiuti, la nostra situazione non potrà che peggiorare» ha detto alla fine del suo intervento la rappresentante Carla Castellanza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2001
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