Il “grande fratello” negli uffici comunali

Il sindaco ha richiesto ai sindacati un parere sulla possibilità di dotare gli uffici comunali di telecamere per controllare l’afflusso di terzi nella struttura

Telecamere negli uffici comunali. Questa la proposta avanzata dal segretario comunale Giuseppe Liviani e avvallata dal sindaco Silvano Garbelli in una lettera giunta a tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, e alle Rsu). In detta lettera è contenuta la richiesta di far pervenire un parare sulla “eventuale installazione di telecamere nei diversi uffici comunali, significando comunque, che la registrazione avverrà con un unico video installato nell’ufficio del Sindaco, inaccessibile al pubblico e a tutti gli addetti”.

 

Questa richiesta, anche se si tratta solo di un parere, ha destato parecchie perplessità. Andare al lavoro per ritrovarsi su una sorta di Grande Fratello non è piaciuta ai dipendenti. “L’unica cosa che vogliamo controllare – spiega il segretario comunale – è l’accesso ai vari uffici, come il mio o quello del sindaco, che sono aperti dal mattino alla sera, anche quando non ci siamo. Non vogliamo controllare i dipendenti, anche perché sarebbe una cosa alquanto dozzinale, ma solo controllare l’afflusso di gente esterna”.

 

Liviani spiega che si installerebbe un solo centro per la visione di queste telecamere, nell’ufficio del sindaco “proprio per tutelare anche il discorso dell’immagine”. I rappresentanti sindacali comunali sono rimasti alquanto stupefatti della richiesta e non intendono dare alcun parere favorevole alla questione. “Non esiste che si metta in atto un’assurdità del genere – spiegano i rappresentanti della Rsu – Tutto ciò sarà ostacolato nettamente. Dobbiamo ancora sentire il parere tecnico e i nostri sindacati, ma non siamo mica in una banca. La proposta non riguarda solo i corridoi, ma anche l’interno dei singoli uffici. È inammissibile”.

 

Secondo il segretario comunale “ci sono ambienti come la vigilanza o l’ufficio tecnico che non sono dotati di corridoi. Lo scopo è solo quello di tutelare la nostra sede comunale. Se, in questo momento, un esterno entrasse negli uffici, noi non lo sapremo mai. Non ci sono altri motivi”.

 

Con questa lettera, Lipiani sapeva che si sarebbero create parecchie discussioni, soprattutto con pareri negativi. “Non c’è lo spirito della collaborazione, si pensa sempre che qualsiasi cosa si faccia, sia finalizzata al controllo. In Italia il controllo fa paura, ma qualche volta, comunque, non farebbe male; questa, naturalmente, è solo la mia opinione”

 

Attualmente la lettera è sui tavoli dei sindacati. La richiesta di parere è stata inoltrata; il comune di Gerenzano è in attesa di risposta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2001
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