Ospedale-Università, guerra a colpi di specializzandi

Dietro la penuria di anestesisti una crisi ...da sedare

Penuria di anestesisti in tutta Italia: c’è stato un errore nella programmazione nazionale della specializzazione con il risultato di "far uscire" anestesisti in numero inferiore alle reali necessità del Paese. Pare che sia stata fatta una valutazione errata anche per la specialità di cardiologia, ma lo potremo verificare tra qualche anno.

Nonostante obiettive difficoltà, gli ospedali dell’Azienda varesina erano riusciti a garantire al meglio il servizio di anestesia, la crisi è deflagrata nei giorni scorsi quando il responsabile dell’Università dell’Insubria, professor Chiaranda, ha chiesto ai medici specializzandi di svolgere solo l’attività essenziale al loro corso, quindi basta extra, cioè turni di lavoro, a favore dell’ospedale.

La richiesta oltre a essere legittima ha fondamento: gli impegni extra degli specializzandi possono compromettere il pieno rispetto di aspetti didattici e formativi del loro corso.

Ma la storia dei rapporti tra Ospedale e Università fa accompagnare a questo passo ufficiale in ordine all’attività degli anestesisti specializzandi, la molto attendibile ipotesi di un pesante raid di disturbo da parte accademica nei confronti della Direzione generale dell’ospedale. Si vuole far toccare con mano, una volta di più, quanto pesi la Facoltà di medicina e chirurgia nella vita del " Circolo", si continua quindi nello scontro iniziatosi con la nomina del primario chirurgo Guffanti fatta dalla Direzione dell’ospedale, nomina pienamente legittima e tuttavia non concertata con l’Università, in particolare con il rettore Dionigi che, per incarichi oltre che scienza, della chirurgia del " Circolo" è trave portante.

Con la Facoltà di medicina e chirurgia sembra si sia schierato il senato accademico, cioè l’intera Università.

Ogni occasione è tuttavia buona per riprendere il dialogo, per trovare di nuovo, assieme e per sempre, le migliori soluzioni a problemi che in primis interessano la popolazione. L’incontro tra il professor Chiaranda e il direttore Lucchina può quindi sciogliere il nodo degli anestesisti specializzandi e allentare quello, tremendo, dei rapporti Ospedale – Università.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2001
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