Inaugurazione vietata agli studenti dell’Insubria

Varese – Si è aperto ufficialmente il quarto anno accademico dell'università dell'Insubria. Presenti il Ministro dell'Università Moratti, contestata in strada e in sala, e il maestro Uto Ughi

Un’inaugurazione che rimarrà negli annali. Non tanto per l’evento in sé, anche se di rilievo, quanto per l’ingente spiegamento di forze dell’ordine, uno schieramento che ha blindato il teatro non permettendo nemmeno agli studenti e a qualche professore di accedervi. Eppure, recitava il comunicato diffuso dall’Insubria, l’ingresso era libero e gratuito.
All’iniziale tensione, che ha suscitato qualche malumore, è seguita la cerimonia d’inaugurazione, la quarta, per il giovane ateneo insubre. Ospiti del rettore Renzo Dionigi e del corpo docente, il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Letizia Moratti e il maestro Uto Ughi, insignito della laurea honoris causa.
(sopra: il ministro Letizia Moratti)

Davanti ad una platea ricca di personalità istituzionali e del mondo sociale, il Rettore ha aperto  la cerimonia ripercorrendo brevemente il cammino dell’ateneo: elencando le difficoltà, come quelle derivanti dall’accelerazione della riforma universitaria che sta penalizzando soprattutto le piccole e medie università o come quella della concorrenza nell’offerta formativa che dovrebbe essere razionalizzata quanto meno a livello regionale, e i traguardi raggiunti come i finanziamenti ordinari che sono aumentati in tre anni del 121,8%. 
Sedici corsi di laurea, sei diplomi di area sanitaria, 31 scuole di specializzazione, nove corsi di dottorato di ricerca, tre master di primo livello,  un numero di studenti identico a quello dello scorso anno: in tre anni l’offerta formativa dell’Insubria si è ampliata e oggi attira 6950 studenti, tra Como e Varese. 
Ed è il capitolo "ragazzi" quello ancora penalizzato: non tanto e non solo per le disponibilità di locali idonei allo studio, problema che si sta tentando di risolvere sia con ristrutturazioni sia con l’acquisizione di nuove sedi, quanto per la mancanza di spazi e alloggi , come ha sottolineato anche Marco Brocca, rappresentante degli studenti,  nel suo elenco di "pecche universitarie" che comprende inoltre la mancanza di trasporti, di mense di impianti sportivi e di parcheggi. La possibilità di fornire alla popolazione studentesca mezzi e spazi per soddisfare anche le esigenze extra studio è una carenza che da anni il rettore tenta invano di risolvere. Quest’anno, però, potrebbe esserci una novità: il consiglio di amministrazione ha approvato un progetto per dar vita ad un campus che dovrebbe sorgere in zona Bizzozzero e la cui realizzazione potrebbe essere finanziata con denaro pubblico, proprio destinato dal ministero a questa voce. E la conferma è giunta proprio dal ministro che annunciato la volontà di costruire nel prossimo triennio 10.000 posti alloggio in tutt’Italia, perché la penuria non è una caratteristica solo insubre. L’intervento di Letizia Moratti ha vissuto l’unico momento di tensione con l’uscita dalla sala dello sparuto gruppo di studenti presenti.  Il Ministro ha poi affrontato la questione della riforma che interesserà l’Università considerata troppo lunga e con una dispersione eccessiva, oltre che poco integrata nel sistema lavorativo. 
Un giudizio che il rettore (nella foto sopra)  non condivide per nulla: «In Italia ci sono troppe statistiche nazionali di dubbio valore e soprattutto ce ne sono troppe a livello europeo eccessivamente rosee. Fidarsi troppo di ciò che luccica all’estero non è sempre un bene. La nostra università è sicuramente più avanti…» 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2002
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