Caccia al gas: via libera della Regione

Il Sindaco Manini: «non ne sappiamo niente». Il consigliere regionale Daniele Marantelli ha presentato un'interrogazione urgente

Tra Malnate e Binago si riprenderà a cercare il gas. Il 12 luglio la Giunta Regionale Lombarda ha dato risposta positiva alla richiesta avanzatagli il 7 agosto del 2001 dal Ministero delle attività produttive. Una delibera che era la condizione per poter rilasciare il "permesso per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Malnate", in area ricadente nel territorio delle Province di Como e Varese. 
L’amministrazione comunale, per bocca del suo primo cittadino Olinto Manini, cade dalle nuvole: «non ci ha avvisato nessuno. E poi da queste parti erano già state fatte delle ricerche, tutte negative, perché continuare a massacrare un territorio già penalizzato da tanti fattori ambientali?». Sulla questione è intervenuto con energia anche il consigliere regionale diessino Daniele Marantelli. In data di ieri ha presentato un’interrogazione urgente in cui chiede la localizzazione esatta e le motivazione per cui non si è informata l’amministrazione comunale di Malnate. «Hanno un bel modo di intendere il federalismo e la sussidiarità».
Tutto era partito da una richiesta presentata il 15 giugno 1999 dalle società Edison Gas spa ed Enterprise Oil spa. Un iter piuttosto lungo ma che ora volge al termine.
La ricerca prende spunto da alcune precedenti esperienze, tutte negative, ma che avrebbero lasciato alcuni spiragli circa la possibilità di trovare dei gas nel sottosuolo malnatese. 
Il programma dei lavori avrebbe la durata di sei anni con due distinte fasi. Nella prima le società in questione acquisirebbero circa duecento chilometri di linee sismiche realizzate dall’Agip durante le precedenti ricerche. A questo seguirebbero una serie di ricerche di tipo topografico. Solo ultimata questa fase si inizierebbe la perforazione vera e propria fino a una profondità di circa 5.500 metri. 
Ora a tutta la procedura manca solo la firma del Ministero, ma è solo un cavillo formale perché l’iter nel merito è stato già eseguito. La Regione ha fissato alcuni criteri vincolanti. Prima dell’inizio dei lavori di ricerca la documentazione relativa al tracciato definitivo dovrà essere presentato a tutti gli Enti competenti. Per la perforazione non si potrà far in alcun caso all’uso di esplosivi, ma si potrà utilizzare solo il metodo "vibroseis". I lavori saranno poi assoggettati a una specifica procedura di VIA regionale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Agosto 2002
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