Chiuso il contenzioso durato 10 anni: il Comune pagherà 200 mila euro

L’accordo è stato raggiunto ieri sera; l’Amministrazione dovrà risarcire l’impresa edile che nel ’92 iniziò la costruzione dell’istituto magistrale di via Oslavia

Circa 410 milioni di vecchie lire per chiudere un contenzioso iniziato quasi dieci anni fa. Protagonisti della vicenda sono l’Amministrazione comunale e l’impresa edile Perregrini di Sondrio che dal ’92 si occupò della costruzione della struttura che oggi ospita l’istituto magistrale di via Oslavia. Il contenzioso si è chiuso ieri sera, lunedì 5 agosto, con un accordo nel quale l’amministrazione dovrà pagare 350 milioni più interessi all’impresa edile. Prima del patteggiamento si parlava di un risarcimento danni di circa un miliardo e 300 milioni.
Tutto risale al ’92 quando il Comune commissionò all’impresa, in seguito a regolare appalto, la costruzione dell’edificio in via Oslavia. Durante le verifiche sulla stabilità del terreno risultò che fino a 18 metri di profondità si trattava di sabbia e ghiaia. Subito si fermarono i lavori per la necessità di rivedere il progetto e rifare le fondamenta con delle palificazioni che potessero raggiungere il terreno stabile. Il tutto coincise con il periodo di Tangentopoli: a Tradate cadde la Giunta Lucioni e si insediò il commissario prefettizio. I tempi per la costruzione del liceo si allungano ulteriormente.
Nella fine del ’93 la giunta Galli approvò delle nuove perizie e il cantiere riprese solo nel ’94. Un fermo lavori per l’impresa appaltatrice di circa due anni. Immediatamente scatta la richiesta di risarcimento danni per il fermo del cantiere. L’edificio viene costruito, ma i rapporti tra impresa e Amministrazione diventano sempre più tesi. Nel ’97 la richiesta di rimborso dell’impresa fu di 800 milioni di lire e l’Amministrazione fece subito ricorso. All’inizio di quest’anno, 2002, è stato costituito un collegio arbitrale a Roma composto da un arbitro nominato dall’impresa, uno dal comune e da un giudice superpartes nominato dal Ministero dei lavori pubblici.
Venerdì 26 luglio si è svolta la prima udienza a Roma e a entrambi le parti è stato suggerito di raggiungere un accordo. Rivalutata a oggi la richiesta di risarcimento danni era di un miliardo e 300 milioni. Ieri l’accordo con cui il comune coprirà il 30 per cento della richiesta. L’urgenza del raggiungere l’accordo è anche dovuto al fatto che, in questa maniera, l’Amministrazione di Tradate potrà utilizzare, per pagare l’impresa Perregrini, parte dell’avanzo del bilancio 2001.
«La filosofia di questa nuova amministrazione è quella di chiudere tutti i conti con il passato – commenta il sindaco Stefano Candiani – Ovviamente su condizioni che siano favorevoli al comune. Chiudere con 400 milioni una causa da un miliardo e 300 milioni ci permette di chiudere una pratica che logora la città da più di dieci anni. Resta il rammarico nel vedere che ancora una volta una costruzione di un’opera pubblica non si conclude favorevolmente, ma si conclude con un braccio di ferro». Sono infatti più recenti le questioni sia dell’assegnazione dell’appalto della fognatura di via Vittorio Veneto, andato a una società poi accusata di implicazioni mafiose, sia l’appalto della piscina, i cui lavori si sono recentemente fermati per divergenze tra Comune e società appaltatrice.


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Pubblicato il 06 Agosto 2002
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