Da ospiti si trasformano in aggressori. Arrestati due giovani

Erano stati accolti da una famiglia bustese, ma non volevano più andarsene

Per qualche mese sono stati ospiti, poi si sono trasformati in padroni di casa e addirittura in aggressori. È successo a Busto Arsizio dove due fratelli di nazionalità rumena sono  stati arrestati per violazione di domicilio e indagati per aggressione. I due, uno di venti e l’altro di ventuno anni erano stati ospitati, fino a qualche giorno fa da una famiglia bustese, senza la richiesta di nessun affitto. Doveva trattarsi di una sistemazione temporanea, ma la convivenza si è trasformata in un incubo per la famiglia i cui componenti, genitori e un figlio, sono stati aggrediti bruscamente da coloro a cui avevano deciso di dare un tetto. 
Una storia iniziata a giugno, quando alla coppia l’ospite rumeno viene presentato dal figlio. Lo presenta come un amico, un bravo ragazzo. Dice di fare il muratore e non ha un regolare permesso di soggiorno, ma questo loro non lo sanno. Si parla di un periodo transitorio, in attesa di una sistemazione migliore. Durante il primo mese dorme nella stanza del figlio, ma quando la situazione comincia ad estendersi nelle settimane, al ragazzo viene offerta la sistemazione in un’ala della casa, con una stanza, una cucina e un bagno indipendenti. L’ideale per ospitare un nuovo arrivo, il fratello di ventuno anni, le cui iniziali sono S.I.S., lui regolarmente presente nel nostro paese. 
La convivenza comincia a farsi difficile e la famiglia decide di imporre un termine agli ospiti, che fra l’altro avevano fornito nomi falsi e di cui non si conosceva neppure il legame di parentela. Un termine non gradito e che inasprisce i rapporti. Fino a martedì scorso, quando la padrona di casa va a bussare nel mini appartamento occupato dai fratelli, per fare notare che la musica era troppo alta. Non l’avesse mai fatto. La richiesta ha mandato in escandescenza l’ultimo arrivato che ha violentemente aggredito prima la donna e poi il marito  intervenuto per difenderla. Alla scena assiste il fratello più grande A.P.S., che si occuperà qualche minuto dopo del figlio. Una colluttazione che costa parecchio a tutti e tre: venticinque giorni di prognosi alla madre, un trauma cranico lieve al padre e varie ammaccature per il figlio. 
È la goccia che fa traboccare il vaso e che porta i bustesi a recarsi al commissariato di Busto per sporgere denuncia. L’intervento della polizia è immediato. Una volante si reca nell’abitazione che si trova nelle vicinanze dell’ospedale. I due giovani vengono così arrestati per violazione di domicilio aggravata e indagati per lesioni aggravate e violenza privata. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Agosto 2002
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