Gli atelier ritornano nell’agenda dei servizi sociali
Entro settembre sarà definito il pacchetto dell'offerta dei servizi sociali. In questo ci saranno anche i laboratori che curano il disagio psichico
Chiusi ormai da tanti mesi, per gli Atelier, i laboratori espressivi di città che si rivolgevano ai cittadini con problemi psichici e relazionali, si affaccia più di una speranza di rivederli attivi a Busto Arsizio. Il progetto è infatti nell’agenda del nuovo assessorato ai servizi sociali e i primi passi per tentare di riportarli in città sono già stati compiuti. Con quali mezzi e fondi saranno finanziati? È una domanda naturale se si pensa che l’esperienza precedente, attiva anche in altri due comuni della Valle, era cessata perché l’Asl non l’avrebbe più finanziata. O meglio non poteva più trovare, aveva spiegato a suo tempo, i fondi per un progetto che stava fra il clinico e il sociale, come erano appunto gli atelier che coniugavano questi due modi di affrontare il disagio psichico. Ed è la distinzione da cui parte anche l’assessore Franco Mazzuchelli nel rispondere alla domanda. «Occorre capire di cosa si parla, se di progetto sanitario o sociale – spiega – se come ritengo debba trattarsi di un progetto clinico e complementarmente sociale, è possibile coinvolgere l’Asl e nella fattispecie la neuropsichiatria». E se nel peggiore dei casi i fondi pubblici non ci fossero, l’assessore Mazzucchelli pensa già al coinvolgimento dei privati. Come si diceva piccoli passi sono già stati fatti e sono stati annoverati nella definizione dei piani di zona, che rappresentano ormai una regola delle amministrazioni comunali. Secondo le disposizioni regionali il territorio deve essere infatti diviso in distretti (Busto fa distretto a sé). Ognuna di queste realtà deve presentare una piano triennale di offerte. Mazzucchelli ne spiega l’importanza strategica perché mette in rete tutte le risorse del territorio, dalle associazioni volontaristiche alle realtà non profit, con la possibilità di offrire di più, con lo stesso esborso economico. Il piano di Busto sarà pronto entro settembre. Un po’ in ritardo rispetto ai tempi fissati perché «Al momento del mio insediamento mi sono trovato di fronte ad una situazione non molto chiara per cui ho preferito ripartire da zero» spiega l’assessore. Ed è nella costruzione del piano triennale che sono avvenuti i contatti con Giuseppe Pozzi, lo psicologo ideatore degli Atelier, che finiranno così nella futura offerta del comune di Busto. «La nostra intenzione – precisa Mazzucchelli – è di coinvolgere anche i comuni della Valle compresi nel distretto di Castellanza, in modo che si lavori come negli anni precedenti in rete». Negli anni passati i laboratori degli Atelier erano stati ospitati a Busto nei capannoni del Liceo artistico statale e nei locali dei comuni di Gorla Maggiore e Vedano Olona. Servivano un bacino fatto da diciannove amministrazioni. Per i cittadini con disturbi psichici rappresentavano una possibilità per uscire dall’isolamento delle mura domestiche e trovare un modo di espressione diverso con l’arte e la creatività. |
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