Sotto le stelle di Varese aspettando la Tre Valli

La notte di un gruppo di tifosi, accampati a Casbeno per sostenere Daniele Nardello nella classica di Lombardia che si corre oggi

Questa sì che è vita: tre cuori, un camper, il cielo stellato. La casetta viaggiante sta sull’erba, ai bordi della strada, che al secolo sarebbe via Corridoni, quartiere Casbeno. Questa notte però è speciale. Via Corridoni è l’ultima decisiva salita della Tre Valli Varesine, la classica di agosto che si corre domani (oggi per chi legge). Accanto all’automezzo una batteria e una sedia da giardino di plastica bianca. 

Roberto Landi sta seduto dentro il camper e ascolta la televisione. Ha 52 anni, fa l’assemblatore di rubinetti a Borgomanero, ma soprattutto è il factotum del "Daniele Nardello fans club" della sua città: gente che per il ciclismo perde la testa, sei anni di vita e 140 soci. Ma a dormire sotto le stelle, nei prati di Casbeno, stanotte c’è solo lui, che da giovane è stato un dilettante di belle speranze tanto da finire in nazionale. 

Vi siete mai chiesti da dove spuntano tutti i tifosi che assiepano le strade nei tapponi alpini del tour de France? Da una notte sotto le stelle. Sono quelli che buttano acqua sulla schiena dei ciclisti, quelli che corrono con la bandiera e li incitano. Ed eccoli qua, a Varese, un 19 agosto caldo umido. «Seguire il tour è un’impresa incredibile – dice Roberto – devi appostarti con il camper almeno 24 ore prima e poi riesci ad andare via magari la mattina alle sette. Fare tutte le tappe non è possibile, bisogna seguirne una ogni due giorni». Landi tifa per Nardello ma anche per Di Luca, un ciclista della Saeco. «Ma come non lo conosci, ma dove vivi?» sorride. Bella domanda. Ne verrebbe un’altra: ma che ci facciamo qui? Siamo alla terza curva della salita dei Ronchi e mentre le auto dei varesini passano incredule, insieme al suo giovane compagno di avventure Umberto Dall’Aquila, facciamo una foto sotto i due striscioni del fans club che hanno piazzato sulla siepe. 

Dalla porta del camper, il terzo membro dell’equipaggio, una giovane ragazza di colore, ci guarda e non dice nulla. Sembriamo usciti da una pagina di Kerouac. Il camper, gli striscioni, la ragazza, forse africana, i due tifosi, le macchine che passano e ci sfiorano. Siamo solo noi, come in una fotografia un po’ malinconica. Al Giro e al Tour dev’essere una festa: canti, balli, grigliate. A Varese, alle dieci di sera, ci si sente soli. 

Sull’asfalto ci sono le scritte di vernice bianca dedicate a Nardello. Le avete fatte voi? «No – risponde Roberto – queste le ha fatte la sorella, era qui qualche minuto fa, se veniva prima parlava anche con lei». Ma come, le scritte sulla strada le fanno i parenti? «Ma no, le fanno i tifosi, però Nardello è di Arcisate e per loro è un attimo venire qua». E come segue la gara il camperista? «Accendiamo la televisione e quando passano qua davanti usciamo e facciamo il tifo. Purtroppo la TreValli non la trasmettono in diretta». Davvero, ma allora qual è il programma della giornata? «Beh – attacca Roberto – domani mattina esco in bici e faccio un giro, poi torno qua, mangiamo e ascoltiamo la corsa alla radio. Quando sono passati torniamo a casa, per guardare la registrata in televisione». 

Ma ne vale la pena? «E’ per fare qualcosa di diverso, domenica scorsa eravamo a Zurigo, a seguire un altro appuntamento della coppa del mondo». E oggi siete qua, ma allora la tre Valli Varesina ha ancora un suo fascino. «Io sono qui ogni anno, nello stesso posto, con il mio camper. A mezzanotte arrivano altri due che si mettono qui accanto, è gente della zona, ci conosciamo. Poi, domani mattina, la collina si riempie». 

E’ bello passare la notte qui? «Normale, ora ho una settimana di ferie e lo posso fare». Facciamo la foto e finalmente è tempo di indossare la maglia rosa. «Questa è di Savoldelli» sentenzia mentre ce la mostra. Roberto e Umberto si mettono davanti allo striscione, le macchine che passano non li preoccupano, la strada è già loro. Aspettano l’attimo in cui passerà Nardello. La premiazione la guarderanno in tv.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Agosto 2002
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