Tradate e Mozzate, studio congiunto per la Varesina Bis

I due sindaci si sono trovati d’accordo sul fatto che la variante alla Statale 233 dovrà essere caratterizzata da un percorso in trincea con tratti in galleria

Un accordo tra Tradate e Mozzate per uno studio di fattibilità in vista della progettazione della Varesina Bis. È quanto è stato deciso in seguito a un incontro tra i sindaci dei due paesi. Le trattative con la Regione per la progettazione dell’attesa Varesina Bis si sono fermate per il periodo estivo. Non si sono fermate invece le trattative tra i paesi.
La lunga strada statale partirà da Saronno, ma il tracciato è ancora incerto. Una delle ultime proposte suggeriva, come punto di innesto con l’attuale SS233, la rotonda di Venegono Inferiore, dove c’è l’Esselunga. Molte le polemiche sviluppatisi, soprattutto per il fatto che in questa maniera vi sarebbe un ulteriore aggravarsi del traffico nel tratto che va da Venegono a Varese.
Tutti i comuni interessati dall’attraversamento della futura strada Statale devono essere d’accordo sul tracciato. La volontà della Regione di costruire la strada c’è, ma bisogna prima definire quali zone saranno attraversate, anche perché non si parla di una semplice strada, ma di una statale con due corsie per ogni senso di marcia con entrate e uscite con corsie di accelerazione e rallentamento. 
Per quanto riguarda il territorio tradatese, la Varesina Bis non dovrà costeggiare l’attuale statale, bensì passare intorno al paese e avere due uscite, una ad Abbiate Guazzane e una vicino alle Ceppine.
I sindaci di Tradate e Mozzate, nonostante abbiano due diverse proposte per la Varesina Bis, si sono recentemente trovati d’accordo nel constatare che il nuovo tracciato dovrà valutare complessivamente le problematiche della strada arrivando anche fino al territorio di Vedano. Inoltre i due sindaci, Stefano Candiani e Giancarlo Galli, sono della stessa opinione sul fatto che il nuovo tracciato dovrà essere caratterizzato da un percorso in trincea con tratti in galleria, limitati svincoli e più corsie di scorrimento. Nasce così l’idea e la volontà da entrambe le parti di arrivare alla costituzione di uno studio di fattibilità congiunto che riesca a dare una risposta alternativa al problema. Secondo Candiani infatti «bisogna dare una risposta complessiva a questo problema ormai al limite della sopportazione per tutti i nostri concittadini e per un territorio economicamente sviluppatissimo, ma strozzato da questa pesante carenza strutturale».


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Pubblicato il 27 Agosto 2002
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