Accoltellato in centro, arresti e denunce tra gli ultras

Svastiche allo stadio, disordini e teppismo organizzato. I contorni di un mondo violento dietro l'accoltellamento di sabato pomeriggio in centro

La supremazia nella curva dello stadio, la supremazia per la strada: a suon di violenze e di coltellate così un gruppo di teppisti sta cercando di conquistare prestigio e potere. E ancora una volta gli spalti e le gradinate degli impianti sportivi si confermano la palestra di soprusi e violenze che poi dilagano in altri ambiti della vita quotidiana. 
La Polizia di Varese ha arrestato un ventiquattrenne e ne ha denunciati una decina, tutti gravitanti attorno al gruppo dei Blood & Honour, la frangia più oltranzista di tifosi del Varese Calcio, già al centro di numerosi episodi di criminalità: tra gli episodi contestati ci sono i disordini avvenuti due settimane fa in occasione della partita Pro Patria – Varese (durante la quale nel settore dei tifoso biancorossi comparve una bandiera con una svastica) ma anche un accoltellamento avvenuto sabato in corso Matteotti, in pieno giorno. Particolarmente grave appare quest’ultimo episodio, per il luogo e l’ora in cui è avvenuto e per la assoluta gratuità alla base dell’aggressione. 
La vittima è un ventenne che transitava in centro verso le 17 e la cui unica “colpa” sarebbe consistita nel non andare a genio a Fabio Memelli, elemento di spicco dei Blood & Honour, già denunciato per reati che vanno al di là della violenza da stadio. Memelli, sabato pomeriggio avrebbe inseguito la vittima, accoltellandola a una coscia. Il ferito, per paura, non ha nemmeno denunciato l’aggressore, l’episodio è stato segnalato alla polizia da un testimone occasionale e gli agenti hanno rintracciato il responsabile pochi minuti dopo il fatto, con la lama insanguinata ancora nascosta in un anfibio. Classico look da skin head, Memelli era stato protagonista anche delle violenze scoppiate fuori e dentro lo stadio “Speroni” di Busto Arsizio in occasione di Pro Patria – Varese. 
«Violenze premeditate – ha chiarito questa mattina il questore Giovanni Selmin – e messe in atto con tattica da guerriglia: appena scesi dal treno, infatti i teppisti hanno lanciato fumogeni per sfuggire al controllo delle forze dell’ordine e raggiungere lo stadio per conto loro per provocare scontri. L’azione non è riuscita ma si è tradotta in immediati scontri e violenze tra tifosi e polizia». 
Secondo la questura di Varese alla base di questi episodi non ci sarebbero i deludenti risultati del Varese nel corso di questo campionato, ma semplicemente una “filosofia” del bullismo e della violenza gratuita: lo scopo è conquistare potere all’interno del gruppo che ora si traveste da sodalizio di tifosi, ora assume connotati politici di estrema destra; a questo proposito è stato identificato e denunciato anche l’ultrà che a Busto Arsizio ha sventolato la bandiera con la svastica. «L’aspetto più preoccupante – sottolinea ancora Selmin – è che dietro un numero ristretto di violenti si accodano spesso ragazzini di sedici, diciassette anni: vanno allo stadio per la partita ma vengono suggestionati dal credo di violenza e teppismo a cui assistono. Lanciamo un appello anche alle famiglie di questi ragazzi perché vigilino con maggiore attenzione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2002
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