A governare traffico e pm10 ci pensa il manager
La Cisl a sindaci e aziende: perché non istituire il "mobility manager"? Per Rosa sono proposte che meritano attenzione
Se invece dei blocchi della circolazione e delle targhe alterne, ci fosse un manager a organizzare traffico automobilistico, trasporti pubblici e collettivi, forse si eviterebbe di sperare nella pioggia per scongiurare le concentrazioni di polveri sottili nell’aria. Si chiama “mobility manager” e dal 1998 questa voce figura nella legge Ronchi. È passato qualche anno, ma le aziende e gli enti che hanno deciso di affidare a manager gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente, si contano davvero sulle punte delle dita. Così le concentrazioni elevate di polveri sottili nell’aria sono ormai croniche e fra le soluzioni figurano solo cure palliative. Ma insieme al pm 10 arrrivano anche le proposte. Dopo la macchina in condivisione per i pendolari, c’è chi pensa proprio al “mobility manager”. Luigi Maffezzoli, segretario della Cisl Ticino Olona si rivolge ai sindaci dell’area critica del Sempione, e in primo luogo al primo cittadino di Busto suggerendone la sua istituzione.
«Istituiamo dei mobility managers nelle aziende più grandi della zona e nei comuni di Busto, Legnano, Gallarate e Saronno e insieme a questi un coordinatore territoriale, nominato dai comuni del Sempione, con il compito di ottimizzare la mobilità dei dipendenti e di favorire con opportuni interventi e politiche incentivanti l’uso di mezzi pubblici o collettivi».spiega Maffezzoli. «La mobilità verso i luoghi di lavoro non è l’unica causa del traffico, ma indubbiamente è tra le più rilevanti – continua – l’auto viene utilizzata in particolare nelle distanze di breve e media percorrenza a causa di una carenza dei mezzi pubblici e di collegamenti tra i piccoli comuni. Per esempio i lavoratori di Malpensa che provengono da Milano possono utilizzare il Malpensa Express o le linee di autopullman, ma chi abita a Busto o nei comuni della Valle e del Castanese, è costretto a recarsi al lavoro con i propri mezzi».
Insomma per il sindacalista si tratta di una esperienza da promuovere sul territorio. Le soluzioni possono davvero essere tante: abbonamenti a tariffa agevolata, taxi collettivi, servizi interaziendali, auto aziendali a basso impatto ambientale, “car pooling”, navette dalle stazioni o da altri punti di raccolta. Senza dimenticare che «tra i primi nodi da risolvere, vi è quello della fermata a Busto del Malpensa Express che potrebbe evitare l’uso delle auto a una parte dei dipendenti dell’aeroporto».
La parola passa ai sindaci e alle aziende. Luigi Rosa, sindaco di Busto non snobba le proposte sul traffico e la mobilità che in questi giorni si sono fatte avanti. «Il discorso in sè è interessante e merita un approfondimento – ha commentato – il problema esiste e di una soluzione in questi termini abbiamo sempre discusso sin dalla campagna elettorale».
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