Colonia elioterapica, il tormentone continua

Un nuovo documento viene presentato dalle opposizioni sulla questione dell'abbattimento della Ex Roncoroni

I consiglieri comunali Tuozzo, Focchi (Gavirate democratica), Gallo e Cassani (Indipendenti gruppo Lega Nord) hanno presentato un nuovo comunicato stampa sulla colonie elioterapica Ex Roncoroni, che riceviamo e pubblichiamo.

Uno degli aspetti che abbiamo dovuto segnalare alla Procura della Repubblica di Varese è stata la gravissima difficoltà ad avere documenti che, vista la nostra funzione di Consiglieri, gli Uffici sarebbero tenuti a farci visionare immediatamente ed a fornirci in copia entro tre giorni. Se la maggior parte dei dipendenti ha, per quanto potuto, collaborare dobbiamo segnalare che alcuni funzionari si sono comportati a volte con atteggiamenti di fastidio ed al limite dell’intimidazione.

Documenti importanti che non ci erano stati consegnati sino al momento dell’esposto erano le tavole planivolumetriche del progetto di ristrutturazione dell’ex Colonia Roncoroni. Queste tavole, richieste da settimane ci sono state consegnate dall’Ufficio Tecnico alla fine di settimana scorsa.

Nonostante i documenti in nostro possesso parlassero chiaro, la presa visione delle tavole ci ha confermato che di altro edificio si tratta. Una vera e propria sostituzione.

Dalle tavole si evince inoltre che la concessione rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico, visto il parere positivo della Commissione Edilizia presieduta dal Sindaco, è apparentemente irregolare. Già a livello di planimetria dell’esistente appare evidente che l’area di copertura definita "esistente" è nettamente più ampia (1370 mq) rispetto a quanto riportato nella perizia dell’Ufficio Tecnico relativa alla vendita (1170 mq ). Tale discrepanza è addirittura maggiore se prendiamo per buoni i 1015 più 67 mq citati dal Consigliere delegato al Patrimonio nel Consiglio Comunale del 06-02-01 riguardante la delibera di dismissione. Strano ma vero tre superfici per lo stesso stabile.

Se poi si confronta la planimetria dell’ "esistente", che tra l’altro è stata presentata il giorno 24/7/2002 e cioè a progetto ultimato ed a pochissimi giorni dal rilascio della concessione edilizia, con le planimetria dell’edificio da costruire si nota che l’edificio viene allungato e smagrito.

Dando per certo che i muri non si spostano, è evidente che si tratta di un edificio totalmente diverso dall’esistente. E’ come se qualcuno, ma è una ipotesi sicuramente infondata, avesse voluto confondere le idee.

Ci pare illogico ma le date apposte sui documenti lo dimostrerebbero, che prima si sia redatto il progetto e poi si sia deciso che cosa fosse l’esistente.

La concessione parla chiaramente di ristrutturazione ma in alcuni documenti della pratica si citano modalità di intervento completamente diverse. Il direttore dei lavori, citando una relazione allegata alla concessione edilizia, il 12/8/02 parla di "sostituzione completa del manufatto mediante demolizione e ricostruzione a lotti" Ciò in totale difformità rispetto alla norma del Piano Regolatore.

Di concessione di abbattimento totale parla anche il Sindaco nel corso di una intervista. Di abbattimento a lotti parla più volte anche il Responsabile Ufficio Tecnico come se fosse la normale modalità di ristrutturazione. Tutto ciò è incredibile!!!

Guardando appunto le tavole planivolumetriche del progetto da realizzare vediamo che la ex Colonia è lievitata ben oltre il 10%, all’interno della sagoma, prescritto dal piano regolatore.

Si tratta appunto di un nuovo edificio con superfici/volumetrie enormemente maggiorate. Compaiono inoltre delle capienti cantine e locali di servizio che sicuramente non faranno volumetria essendo interrate, ma che certamente non potevano essere realizzate senza la demolizione dell’edificio. Di qui la necessità logistica dell’abbattimento. Ma il Piano Regolatore non lo permetteva né a lotti né in un colpo solo.!!!!

L’edificio era quello e quello doveva rimanere integralmente .

I commenti sconsolati della gente fanno intendere che probabilmente a questo punto le Leggi e le Regole non sono uguali per tutti. Forse si interpretano o si applicano a seconda dei casi. Qualcuno ricorda che per un muretto alto 5 cm in più del dovuto, per una piccola tettoia in lamiera, per il trapianto di qualche palma ha dovuto subire una denuncia ed una multa molto salata. Multa che a volte ha decimato la già esigua pensione. Forse due pesi e due misure?

Di fronte allo scempio ambientale del cantiere ex colonia, vedendo i lavori che ancora proseguono, i passanti scuotono la testa pensando che con 4000 Euro la si è fatta in barba alla legge. La lettura della pratica evidenzia tali e tanti errori che si fatica ad immaginare che tutto ciò sia unicamente il semplice frutto della discrezionalità amministrativa oppure di mera incapacità professionale. La speranza è che la Procura della Repubblica messa a conoscenza dei fatti possa quanto prima fare luce su tutta la vicenda .

Intanto il Benefattore Carlo Roncoroni dal Cielo guarda sdegnato l’ingloriosa fine di un edificio che ha segnato la storia di tanti Gaviratesi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2003
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