Cuccioli abbandonati? Ci pensano i dipendenti comunali

Cittiglio – L’ufficio cultura del comune diventa per una settimana una sorta di nursery per piccoli Labrador abbandonati. Di giorno allattati in ufficio, la sera a casa degli impiegati

C’è chi si porta a casa il lavoro, e chi…i cuccioli di cane. Ha un po’ dell’impossibile quanto sta realmente accadendo in questi giorni negli uffici comunali di Cittiglio, in Valcuvia, dove da circa una settimana hanno trovato asilo dei cuccioli di Labrador abbandonati e coccolati dagli stessi dipendenti comunali. E loro, fra il ticchettio delle macchine da scrivere e il via vai degli uffici, non pensano che a dormire, fra una poppata e l’altra.

Tutto ha inizio lunedì scorso. «Stavamo viaggiando sulla strada che da Cittiglio porta a Caravate quando abbiamo notato una scatola delle scarpe con dentro sette piccolissimi cuccioli di cane appena nati – racconta Marina, dell’ufficio cultura. Non potevamo abbandonarli al freddo. Uno era già morto. Così li abbiamo presi e scaldati. Poi è venuto il problema principale: a chi darli? I cuccioli sono troppo piccoli, ci hanno detto dal canile, e “piazzarne” sei in un solo colpo era difficile. Così, armati di coperta e cestino, abbiamo pensato di portarli in ufficio».
Poi una visita del veterinario, i contatti con le associazioni animaliste, che hanno fornito ai dipendenti il latte in polvere e i piccoli biberon, e le coccole, tra una pausa caffè e l’altra. E la sera? «Beh, ce li portiamo a casa – continua Marina. Ora, però, i cuccioli sono tre: gli altri sono stati adottati da una signora volenterosa, che li allatta più volte al giorno».
I cuccioli, che sono un incrocio tra la razza Labrador e il Pastore Maremmano, mangiano infatti una volta ogni ora e mezza e necessitano di un ambiante caldo e tranquillo. Rimarranno in comune per altri tre giorni. E poi? «Il tam-tam si è moltiplicato, e nel giro di pochi giorni abbiamo già trovato a chi donare i cuccioli – conclude Marina – : quattro dei sei piccoli verranno adottati da dipendenti comunali, altri due da alcuni privati che hanno appreso della notizia e si sono detti disponibili a portare a casa i piccoli».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2003
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