Emergenza alluvione, subito un censimento dei corsi d’acqua minori
Luinese – L’esigenza di dotarsi di uno studio sul territorio, emersa nell’ultima riunione tra rappresentanti di amministrazioni locali e Provincia di Varese
Piccoli torrenti che scendono dalle montagne per buttarsi nel lago. Innocui corsi d’acqua a prima vista, ma che rappresentano un vero e proprio pericolo quando le piogge li ingrossano. Una miriade di questi corsi d’acqua è presente nel territorio del Luinese dando vita al “reticolo idrico minore” che necessita allo stato dei fatti di un aggiornamento.
È quanto emerso dalla riunione tenutasi giovedì mattina, 16 gennaio, a Luino tra l’amministrazione Luinese, quella di Germignaga, la Provincia di Varese e la Comunità Montana valli del Luinese. L’oggetto dell’incontro era in realtà la pianificazione di un intervento sul torrente Maina, un piccolo corso d’acqua che definisce per un ampio tratto del suo percorso il confine tra i due comuni.
«Il torrente Maina è il tipico esempio dei danni che costituisce un corso d’acqua minore – spiega Paolo Gobbato, assessore all’ambiente del comune di Luino. Rappresenta un problema quando le piogge aumentano ed esce dagli argini prima ancora dei corsi d’acqua più importanti come il Tresa o il Margorabbia. Oltre ai danni alle zone di Voldomino inferiore e al Premaggio, il torrente costituisce un rischio anche per il funzionamento del depuratore che serve diversi centri del comprensorio come gli stessi Luino, Germignaga ma anche Montegrino, Grantola, Brissago, Mesenzana e a breve anche Dumenza e Agra. Per questa ragione era presente all’incontro anche la Provincia, che gestisce l’impianto di depurazione».
In occasione di questa riunione è tuttavia emersa l’esigenza di dotarsi di uno strumento specifico che possa individuare le priorità d’intervento. Una sorta di censimento più specifico di fiumi e torrenti di secondaria importanza al fine di pianificare gli interventi per ridurre i rischi in caso di maxi piogge.
«Tutti i tecnici e gli amministratori presenti all’incontro – ha concluso Gobbato – hanno riconosciuto l’importanza di non sottovalutare il problema dei reticoli minori che possono mettere in ginocchio l’intera zona. Per questo motivo è stato deciso che il prossimo 27 gennaio si terrà un incontro in Comunità Montana dove sarà presente anche il genio civile per impostare lo studio che con ogni probabilità verrà realizzato dallo stesso ente montano».
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