Evitare le piene del Verbano, Italia e Svizzera si parlano
Alto Varesotto – Tra le misure da adottare, l’ammodernamento della diga della Miorina e il dragaggio del Ticino, che consentirebbe di avvicinare la realizzazione della “via d’acqua” Locarno-Venezia
In neppure dieci anni ben tre alluvioni, con esondazioni del Verbano, danni alle strutture pubbliche e private, rimborsi col contagocce e grandi disagi. Il problema delle piene del Lago Maggiore è stato al centro dell’assemblea fra i parlamentari italiani e svizzeri tenutasi qualche giorno fa ad Ascona, in Canton Ticino. Nell’assemblea, alla quale erano presenti da parte italiana il Segretario della commissione esteri Senatore Piero Pellicini e da parte Svizzera il Consigilere di stato Marco Borradori oltre agli Onorevoli Fabio Abate e Dick Marti, gli svizzeri hanno presentato precise relazioni in merito alle alluvioni del Verbano del ‘93, del 2000 e dell’anno scorso. E’ stato inoltre affrontato il tema della convenzione italo elvetica del 1938 e quello relativo alla diga della Miorina, realizzata nel 1942. Si è a lungo parlato del Consorzio fiume Ticino e dei problemi che le piene del lago creano a valle per la città di Pavia. In seno all’incontro, assieme alla necessità di aggiornare la convenzione, si è giunti anche a individuare come prioritario l’intervento di ammodernamento della stessa diga della Miorina. Il vero obiettivo rimane tuttavia quello di abbassare il livello del lago di almeno 0.5 metri per evitare l’allagamento di Locarno e delle altre cittadine italiane rivierasche. Un vecchio progetto, tra l’altro portato avanti anche dalle regioni Lombardia, Piemonte e dal Canton Ticino, volto alla navigazione del Ticino fino a Milano e da qui a Venezia, è stato al centro di numerose considerazioni durante l’assemblea. E’ difatti stato illustrato il progetto per il dragaggio del Ticino da Sesto Calende alla diga della Miorina per consentire un più efficace deflusso delle acque dal Lago Maggiore. I costi previsti per quest’opera sono di circa 250.000 euro. Il dragaggio del fiume nel suo primo tratto, oltre che favorire l’abbassamento del livello del lago in fase di piena, consentirebbe di facilitare la navigabilità. Oltre alla possibilità di raggiungere Malpensa attraccando a Vizzola Ticino, l’ipotesi di realizzare la via d’acqua Locarno-Milano-Venezia sarebbe più vicina. A questo proposito il Senatore Piero Pellicini, accompagnato dall’architetto Empio Malara, presidente dell’associazione Amici dei Navigli, è stato nei mesi scorsi ricevuto dal Ministreo dell’ambiente Altero Matteoli al quale è stato presentato il progetto di navigazione Locarno Venezia. Il Ministro ha garantito l’interesse concreto del suo dicastero al progetto, definendolo “di grande valenza turistica ed ecologica”.
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