Gallarate, Somma e Angera: aumentano i posto letto

Il riordino della rete ospedaliera tra i primi obiettivi della nuova squadra di Rania «Nuovi posti per lungodegenza e riabilitazione». Intanto si studiano nuove formule per contenere i costi

Riordino della rete ospedaliera, con riconversione di alcuni posti letto, attualmente non attivati, per i lungo degenti e la riabilitazione. Ma anche ospedalizzazione domiciliare e dimissioni protette, piuttosto che ospedali dei cinque giorni. Tanti i progetti del direttore generale dell’azienda ospedaliera gallaratese Giovanni Rania, riconfermato alla guida del Sant’Antonio Abate per altri quattro anni. Presentando la sua squadra, composta dal direttore amministrativo Franco Rudon, anche lui una riconferma, e dal direttore sanitario Fulgenzio Jerino, Rania ha fatto una lunga carrellata dei progetti che entreranno a far parte del piano strategico 2003-2006.
In base alle direttive regionali, l’azienda ospedaliera potrebbe contare su 880 posti letto: ne ha attivati 817, di cui 719 operativi: «Quindi nella nostra azienda non solo non si effettuerà alcun taglio – chiarisce il direttore generale – ma abbiamo ancora ampio margine per aumentare i posti. Ed è nostra intenzione attivarne 84 per la lungodegenza e 16 per la riabilitazione che si aggiungerebbero agli attuali 50».
Per far fronte, comunque, alla nuova filosofia della politica sanitaria regionale, Rania sta pensando di estendere ai reparti di otorino, medicina, dermatologia ed endocrinologia, l’esperimento avviato lo scorso anno in oculistica che prevede ricoveri per cinque giorni alla settimana con il week end a casa: «In questo modo avremo un risparmio di personale, assicurando solo le urgenze. Ma vorremmo anche intraprendere la via dell’ospedalizzazione domiciliare, che prevede assistenza a casa una volta terminata la fase dell’urgenza, o le dimissioni protette, cioè per quei pazienti stabilizzati che potrebbero tornare a casa propria nei week end». «Il progetto – precisa Fulgenzio Jerino, fino a qualche giorno fa direttore del dipartimento di Patologia clinica all’ospedale di Melegnano – dovrà avvalersi dei medici di famiglia, figure che dovranno sempre più entrare in sintonia con le aziende ospedaliere».
In agenda per i prossimi anni anche l’esternalizzazione di alcuni servizi non sanitari, come la pulizia, la lavanderia la manutenzione degli impianti di riscaldamento: «Per i dipendenti che attualmente svolgono quel ruolo non cambierà nulla – sottolinea Rania – perché le aziende appaltatrici utilizzeranno quei lavoratori i quali però, e questo è importante, non romperanno il rapporto con l’ospedale, ma verranno riferiti in “comodato”».
Moltissime le novità anche sul piano dell’offerta dei tre presidi. Il completamento del padiglione Trotti Maino e la ristrutturazione della portineria al Sant’Antonio di Gallarate.
All’ospedale di Angera l’attuale Primo Intervento verrà trasformato in Pronto Soccorso, mentre è al vaglio l’istituzione di alcuni posti letto a pagamento su richiesta del vicino CCR di Ispra.
Infine per Somma Lombardo la garanzia che il presidio non verrà smantellato, anzi continuerà a rispondere alle esigenze della popolazione: «Il nostro intento è quello di potenziare gli interventi di piccola chirurgia- spiega Rania – che vengono effettuati in “day surgery”». A breve verrà inaugurata una comunità protetta per venti disabili mentali, mentre è già in funzione il servizio di dialisi per i viaggiatori di Malpensa: attraverso le compagnie di volo si potrà prenotare una seduta in via ordinari.
Insomma un triennio carico di novità. Manca solo un dettaglio: nei prossimi giorni il direttore regionale Carlo Lucchina convocherà i vertici ospedalieri per definire il budget, una suddivisione che si preannuncia “dolorosa”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Gennaio 2003
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