Masnago? Un’oasi felice, se non fosse per il traffico….
Varese - Entro il prossimo anno il liceo artistico traslocherà in via Manin. Ma cosa ne pensano gli studenti dello scientifico, che dopo 25 anni usciranno dall'isolamento?
Un’oasi di pace praticamente irraggiungibile. È ormai più di un quarto di secolo che il liceo scientifico Ferraris vive alla periferia della città. Vicino ad una scuola media e alle principali strutture sportive. Un quartiere tranquillo che ha stabilito un rapporto di convivenza pacifica con il plesso scolastico raggiunto quotidianamente da 1200 ragazzi. Vicino sono sorti un paio di bar, una pizzeria, una cartoleria e una profumeria. Ora la quiete sta per essere sconvolta da un nuovo arrivo. Nel vicino palazzo, un tempo sede della popolare di Luino, arriverà il liceo artistico Frattini. L’idea è quella di realizzare il secondo polo educativo della città, decentrandolo rispetto al trafficatissimo centro cittadino. Peccato che, proprio in via Manin, gli orari di ingresso e di uscita delle scuole causino un intasamento senza paragoni: «La prima perplessità – spiega la preside del Ferraris Franca Borgogni Spinelli – riguarda proprio la circolazione. Alle otto e alle tredici la situazione è pazzesca: auto private, pullman, motorini. Non ci si muove. Sulla necessità che l’artistico trovi al più presto una nuova collocazione credo non ci siano dubbi. Certo che il trasloco, oltre a richiedere interventi pesanti sulla struttura perché una scuola è molto diversa da una banca, imporrà un ripensamento di tutta la situazione della zona, ad iniziare dai collegamenti».
E sono proprio i mezzi pubblici la croce degli studenti dello scientifico: « Ci sono cinque collegamenti alla mattina, tra cui due corse speciali, chiaramente a pagamento – spiega Marta, una rappresentante degli studenti (nella foto) – sono stipati sino all’inverosimile, soprattutto durante i mesi invernali. La puntualità, poi, lascia molto a desiderare».
«Io abito in viale Aguggiari – racconta Matteo (nella foto a destra) – e spesso il pullman non si ferma nemmeno, tanto è stracolmo. Così arrivo in ritardo. Da quando frequento il liceo, nonostante l’aumento degli studenti, il servizio non è mai stato modificato». Detto questo, però, gli studenti dello scientifico non cederebbero la propria sede per nulla al mondo : «Siamo un’oasi felice – giudica Matteo Z. ( nella foto a sinistra )- La zona è indubbiamente bella, anche se difficile da raggiungere». Nonostante l’isolamento dal resto del corpo studentesco non sia vissuta come uno svantaggio, i ragazzi sono ben lieti di avere presto dei vicini: «Magari potremo organizzare iniziative congiunte – suggerisce Emanuele – confrontarci mettendo in gioco le diverse peculiarità. Intorno alle nostre due scuole, poi, ci sono molti spazi verdi dove si potrebbero realizzare strutture comuni». (nella foto sotto)
Prima della convivenza armoniosa, però, si dovranno risolvere i problemi di viabilità: «Se ci sarà un tavolo tecnico per risolvere le questioni – auspica la preside – speriamo di venir coinvolti. Anche noi viviamo quotidianamente una serie di problemi: non ultimo la mancanza di un parcheggio per i mezzi che gravitano sul nostro liceo. Ogni innovazione porta con sè un accrescimento. Dobbiamo guardare con ottimismo al futuro trasloco».
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