«No agli allarmismi, i cittadini seguano i consigli delle autorità»

Cocquio Trevisago – Dopo la scomparsa del piccolo Paolo, semi-deserti i banchi della scuola materna e della prima classe delle elementari, frequentata dal fratello maggiore. L’appello del parroco

«La gente è eccessivamente allarmata, non ascolta i consigli dell’Asl e del sindaco». Questo il commento di don Luigi Colnaghi, l’anziano parroco di Sant’Andrea, frazione di Cocquio Trevisago, che ben riassume il polso della situazione dopo la triste vicenda che ha riguardato il piccolo Paolo, un bimbo di appena quattro anni che nella serata di sabato si è spento a causa di una ancora indefinita infezione fulminante. La profilassi è stata una delle prime misure prese dall’Asl e dal comune, visti i sintomi molto simili a quelli della meningite, con febbri altissime. «Secondo quanto confermato dalle insegnanti dell’asilo – spiega don Colnaghi, tra l’altro vice presidente dell’Asilo Tagliabò di Sant’Andrea – il bambino ha giocato senza problemi per tutto il giorno di giovedì. Venerdì mattina, però, i primi malesseri, un po’ di febbre, degenerata in un forte innalzamento della temperatura alla sera. Poi il ricovero, la sera stessa, e il decesso, avvenuto alle 18 di sabato. Nel frattempo, però, le autorità sanitarie, unitamente al comune hanno effettuato la profilassi rivolta a quanti sono venuti a contatto diretto col bambino: parenti, insegnanti, alunni e conoscenti». Dal comune, come fa sapere lo stesso sindaco Claudio Molinari, è stata diramata nella giornata di domenica una comunicazione diffusa in tutto il paese per esortare la popolazione a segnalare con tempestività ogni sintomo fuori dal comune come febbre alta, cefalea, eruzioni cutanee e in tali casi contattare immediatamente il medico curante o la guardia medica, senza abbandonarsi ad allarmismi. Lo stesso ha fatto l’Asl nel corso della profilassi avvenuta sabato. Certo la paura per un’infezione di cui ancora non si conosce l’origine è ancora molta, soprattutto fra i genitori. «Nella mattinata di oggi – conclude Don Colnaghi – erano presenti solo sei bambini all’asilo. Quasi lo stesso è accaduto nella prima classe elementare, dove studia il fratello maggiore del piccolo Paolo. E’ una situazione di eccessivo allarme, viste le misure di profilassi già prese dalle autorità competenti».

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Pubblicato il 27 Gennaio 2003
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