«Presidio» all’incrocio pericoloso
Daverio - La Provincia ha dato parere contrario alla realizzazione della rotatoria. I cittadini, preoccupati per la mancanza di sicurezza, organizzano una manifestazione per esprimere il loro disagio
Il «Comitato spontaneo degli abitanti di Via Belvedere, della Frazione Bossa e della Frazione Dobbiate» ha organizzato per sabato 18 gennaio, a partire dalle ore 14.30, un «presidio» nei pressi di un incrocio molto pericoloso di Daverio, dove le vie Belvedere e Marcobi si intersecano con la provinciale.
La manifestazione di protesta è stata indetta per la mancata approvazione da parte della Provincia di un progetto per la costruzione di una rotatoria, che avrebbe dovuto risolvere i problemi di sicurezza di questo incrocio.
Tonino Comunale, uno dei promotori della protesta, afferma che il crocevia è estremamente pericoloso, sia per gli automobilisti che per i pedoni.
Per gli automobilisti, in quanto nella zona gli incidenti hanno una frequenza quasi settimanale; infatti, chi proviene da via Belvedere (dall’alto) o da via Marcobi (dal basso) non ha una corretta percezione dell’ingresso in provinciale, e dall’altra parte, chi proviene dalla provinciale e non conosce l’incrocio, in quel punto non si aspetta l’ingresso di veicoli.
Per i pedoni l’attraversamento è sempre un rischioso, soprattutto negli orari di traffico, dove diventa quasi impossibile attraversare la strada: “I nostri anziani e i nostri bambini li dobbiamo accompagnare in macchina.” conferma Tonino Comunale.
Secondo l’esponente del comitato, è oltre vent’anni che si stanno facendo richieste per migliorare la sicurezza dell’incrocio, ma senza risultati. «All’inizio si volevano far installare dei semafori, ma non è stato fatto nulla. Da qualche anno a questa parte abbiamo proposto la costruzione di una rotatoria, ma senza successo, dato che la Provincia ci ha detto che la rotatoria non serve, e non è importante.»
«Questo incrocio è pericoloso e chi lo attraversa rischia quotidianamente la vita». E’ questo il messaggio che vogliono lanciare i promotori dell’iniziativa, che richiamano il maggior numero di cittadini a partecipare alla protesta pacifica di sabato 18 esponendo cartelli e striscioni «non offensivi» per esprimere il grave disagio degli abitanti della zona.
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