Taxisti in coda in Autostrada verso il Pirellone

Il corteo partito da Malpensa alle 14 di oggi pomeriggio. Arrivo previsto al Pirellone: 17.30

Da Malpensa al Pirellone, piano, piano, in coda.
Così hanno fatto i taxisti questo pomeriggio alle 14, partenza prevista dal piazzale dell’aeroporto.
Il serpentone di auto era molto lungo (l’ultima manifestazione li ha visti partecipare in più di 1200). Ci hanno messo delle ore per arrivare a Milano e per gli automobilisti dell’autolaghi e della 336 ci sono state alcune ore di disagio. Non è stato lo stop completo della circolazione, ma si sono registrati rallentamenti. I taxisti per tutto il percoro della protesta hanno occupato solo la prima corsia di destra. In autostrada solo in alcuni momenti si sono disposti su due corsie.

Altro pomeriggio “caldo”, quindi, per gli automobilisti che sembra debbano pagare lo scotto di tutti i malumori e le contestazioni di questi ultimi mesi. “Occupare” l’autostrada e impedire la circolazione sembra essere diventata la nuova ricetta di chi protesta per attirare l’attenzione su di sé.
Risultati pratici ed immediati, nessuno; strali dei viaggiatori tanti.
Il corteo delle auto è stato autorizzato dalla questura di Varese e da quella di Milano e la Stradale di Busto Arsizio e quella in servizio sull’Autolaghi hanno seguito la manifestazione lungo tutto il percorso.
«Potremmo essere davvero tanti oggi pomeriggio – spiegava questa mattina Raffaele Grassi, rappresentante del Satam, il sindacato dei taxisti che aderisce insieme a tutti gli altri alla protesta – Considerato che su ogni macchina potrebbero salire anche due o tre taxisti, il risultato potrebbe davvero essere straordinario. E il messaggio a questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro: il sindaco Albertini deve tornare sui suoi passi. Quelle trecento licenze in più sono davvero uno scandalo e per noi una danno notevole. Vogliamo che la Regione, il presidente Formigoni, faccia un passo indietro e si torni tutti al tavolo delle trattative.
Quella di Albertini non può essere una scelta definitiva: chiediamo la sospensione della delibera regionale e la possibilità di riorganizzare il servizio prima di decidere che cosa è giusto fare e quante licenze in più servono».
In caso contrario la protesta non si fermerà. Per domani è previsto un incontro tra tutti i rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione e decidere le prossime forme di lotta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2003
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