Una proposta per l’inserimento al lavoro di disabili

Varese - L'Assessore Pellicini propone di potenziare i servizi locali che favoriscono l’inserimento lavorativo delle persone disabili

Potenziare i servizi locali che favoriscono l’inserimento lavorativo delle persone disabili: si potrebbe riassumere con questa frase il significato dell’intervento presentato al Presidente del Consiglio Regionale, il varesino Attilio Fontana, e a Silvia Ferretto, Presidente della VII Commissione Consigliare, dagli Assessori al Lavoro delle Province Lombarde. Durante l’audizione che si è tenuta mercoledì mattina a Milano, infatti, Giuseppe Marzullo, in qualità di Coordinatore degli Assessori al Lavoro per l’Unione delle Province Lombarde, è intervenuto per ribadire la necessità di attribuire alle Province maggiori risorse economiche nella gestione di servizi che promuovono l’inserimento lavorativo delle persone disabili. A sostenere tale richiesta, era presente tra gli altri, Andrea Pellicini, Assessore al Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Varese, promotore dell’iniziativa.

Le Province sono infatti titolari di competenze in materia di gestione del collocamento delle persone disabili, cui non si darà piena attuazione se non attraverso un adeguato trasferimento di risorse economiche. Secondo la proposta presentata ieri dagli Assessori lombardi, il modo più semplice per rendere immediatamente disponibili tali risorse sarebbe quello di trasferire alle Province il Fondo Regionale per l’occupazione dei disabili, (istituito grazie all’articolo 14 della legge 68 del ’99 “Norme per il diritto al Lavoro dei disabili”). Questo articolo prevede che gli importi derivanti dalla irrogazione delle sanzioni amministrative, i contributi esonerativi versati dai datori di lavoro e il contributo di fondazioni ed enti di natura privata confluiscano in un fondo speciale, il Fondo Regionale, appunto, destinato a finanziare le iniziative di inserimento lavorativo, considerate il tassello fondamentale per tradurre in realtà il concetto di “Collocamento mirato” introdotto dalla legge. Perché gli interventi realizzati in questo campo siano efficaci, è però necessario che siano gestiti da competenze professionali specialistiche in grado di mediare tra la domanda e l’offerta di lavoro e di integrare le diverse opportunità offerte dal sistema della formazione e dell’istruzione locali: l’attribuzione delle risorse del Fondo Regionale alle singole Province costituirebbe un passo importante in questa direzione perché in questo modo esse potrebbero sostenere direttamente gli interventi a favore dei lavoratori disabili e delle aziende che li assumono. Grazie ai finanziamenti del Fondo Regionale, per esempio, i servizi provinciali che si occupano del Collocamento Mirato potrebbero attivare progetti di formazione e integrazione finalizzate all’inserimento in azienda di quelle persone che, a causa di scarse competenze specifiche, sarebbero meno spendibili nel mondo del lavoro.

La questione della destinazione finale del Fondo Regionale è un problema particolarmente sentito già da tempo, a più livelli, tanto che attualmente all’attenzione del Consiglio Regionale ci sono due Progetti di Legge: uno approvato dalla Giunta Regionale e l’altro proposto su iniziativa dei Consiglieri Regionali. La richiesta presentata nell’audizione di mercoledì segue la linea del secondo Progetto, ipotizzando che una parte consistente delle risorse raccolte a livello regionale (l’80-90%) sia attribuita alle Province utilizzando per la ripartizione il criterio del territorio provinciale di appartenenza delle singole entrate, la cui provenienza territoriale è precisamente localizzabile. La parte restante potrebbe essere gestita da un Comitato Regionale, di nuova creazione, per essere utilizzata come fondo di “solidarietà” tra le Province. Sarebbe quindi importante istituire un Comitato di livello regionale, privo di compiti gestionali, che provveda alla definizione di criteri generali a cui le Province dovrebbero attenersi.

La richiesta degli Assessori al Lavoro è stata ascoltata con molto interesse da parte del Presidente Fontana perché “costituisce un elemento di valutazione senz’altro positiva il fatto che la proposta delle Province preveda la realizzazione del principio di sussidiarietà, secondo cui deve esserci, oltre al trasferimento di competenze agli enti locali, anche quello relativo alle risorse economiche”.

L’attenzione dimostrata dal Presidente e da tutta la Commissione Consigliare induce le Province a ben presagire sui provvedimenti futuri della Regione e in particolare l’Assessore Pellicini ha espresso la propria soddisfazione per l’interesse dimostrato dal Presidente del Consiglio Regionale, commentando che “L’autonomia gestionale attribuita alle Province grazie al trasferimento del Fondo Regionale permetterebbe una più agile attuazione di quanto previsto dalla Legge 68 del ’99 che sostiene l’inserimento mirato delle persone disabili. In particolare, questo progetto agevolerebbe le politiche della Provincia di Varese, che attraverso numerose iniziative ha dimostrato in questi anni grande attenzione al tema dell’integrazione in azienda della persona diversamente abile”.

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Pubblicato il 23 Gennaio 2003
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