Più prevenzione e meno assistenza: il nuovo ruolo dei servizi sociali

Dopo la presentazione degli aspetti politici, all’Hotel Palace si è discusso delle linee programmatiche del progetto ideato dalla Provincia. Una rete sinergica che coinvolge scuola, volontariato, Asl e parti sociali

 

Amministratori pubblici, dirigenti scolastici, esponenti del volontariato, operatori sanitari, ed altri ancora. Questa mattina si sono dati convegno all’hotel Palace di Varese per conoscere il progetto pensato dall’assessore ai servizi sociali della Provincia Rienzo Azzi. Se quel progetto vedrà la partecipazione ragionata di tutti gli attori, allora si potrà parlare di un modello di Welfare per la nostra provincia, che vede capofila proprio Villa Recalcati. Fondamento di questo progetto la legge 328, che ha rivoluzionato il modo di fare assistenza, rendendo le amministrazioni comunali artefici di una nuova politica. Proprio dalla filosofia dei piani di zona è sorta la volontà di investire seriamente per costruire un modello efficace ed efficiente che non permetta sperperi ma miri soltanto al risultato: "Il Ministro del Welfare Maroni – spiega Azzi – ci ha conferito una quantità di fondi che ci permette di scommettere su questa rivoluzione. Sta, ora, a tutti i singoli soggetti fare valutazioni, fornire suggerimenti e creare presupposti perché questo progetto diventi modello".
Così, questa mattina al convegno, hanno sfilato i diversi attori coinvolti: oltre all’assessore Azzi, ha parlato Lucas Gutierrez, direttore dei servizi sociali dell’Asl, Antonio Lupacchino, dirigente del CSA l’ex provveditorato agli studi, il presidente del Cesvov , il presidente delle commissioni lavoro e formazione della Provincia Martellossi.

In base al progetto, le singole amministrazioni dovranno perseguire gli obiettivi potendo contare sui diversi attori coinvolti oltre che sul Ce.S.P.( Centro Studi Provinciale) che avrà il compito di supportare anche economicamente gli impegni degli uffici di piano (quelli che effettivamente interagiscono con i cittadini).
Prioritaria, come dicevamo, la prevenzione soprattutto del disagio minorile e giovanile. Di qui la costituzione di una fondazione che si occuperà della comunità alloggio per minori disagiati e di asili aziendali. La fondazione diventerà una banca dati di conoscenze ed esperienze che verranno messe in condivisione con quanti vorranno aderire.

Soprattutto, però, si dovrà rilanciare il ruolo e la figura degli sportelli informagiovani, iniziativa di belle speranze che stenta a convincere. Proprio in questi giorni il comune di Gavirate sta conducendo un’iniziativa pilota dislocando l’ufficio al centro commerciale per verificare se è il luogo, solitamente all’interno dei palazzi comunali, o le iniziative a tenere lontano i ragazzi.

Per fare opera di prevenzione, è chiaro che si dovrà puntare su personale qualificato, istruito ed aggiornato per meglio adempiere al proprio compito. "Pensiamo anche all’accreditamento del volontariato – spiega Azzi – cercando associazioni disposte a formare personale sin ai gradini più bassi. Un esempio per tutti sono le associazioni sportive che calamitano decine di ragazzi. Sensibilizzare gli operatori volontari sull’importanza di percepire il disagio sarà un elemento cardine per agire con tempestività evitando situazioni disperate".
Dopo aver ascoltato tutti i principali attori di questo progetto, gli amministratori pubblici avranno un paio di mesi per riflettere e per aderire a questa scommessa, che si annuncia rivoluzionaria
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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2003
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