Caso Rai, Lerner e Gugliemi a Varese per “liberare la farfalla”

Dibattito organizzato da Varesegirotondi lunedì 12 maggio alle 21 al De Filippi. Testimonianze di chi ha vissuto, e vive, la "crisi" del sistema televisivo pubblico

"Liberiamo la farfalla". La farfalla è il simbolo della Rai, in realtà due visi che si guardano e che per un gioco ottico disegnano due ali. 
Un faccia a faccia proprio come quello che vede contrapposte Rai e Mediaset. Un duopolio che è diventato monopolio con l’avvento del governo Berlusconi. 
Di questo, e di molto altro, si parlerà lunedì 12 maggio (ore 21)  all’istituto De Filippi. 
«Sarà davvero una tavola rotonda – spiega Massimo Tafi, coordinatore di Varesegirotondi – con molti interventi brevi. D’altro canto i relatori avranno molte cose da dire sull’argomento considerato il fatto che, chi per un verso chi per un altro, tutti hanno sperimentato sulla propria pelle le difficoltà di lavorare in una Rai "ingessata"». 
E allora al tavolo siederanno Gad Lerner, Angelo Guglielmi, direttore di Rai 3 negli anni 90 e "padre" di trasmissioni come Samarcanda  e di Avanzi; poi ancora: Lella Costa, il giornalista Gianni Barbacetto, Loris Mazzetti regista della trasmissione "Il Fatto" di Enzo Biagi ed Enrico Menduni, ex presidente dell’Arci e docente di Comunicazione.
«I nomi non sono stati scelti a caso – dice ancora Natalino Bianchi di Varesegirotondi – e forse non rappresenteranno il pensiero di tutti ma la loro onestà intellettuale credo sia indiscutibile. D’altro canto nel corso del dibattito avremo modo di dire che nemmeno ai tempi del governo dell’Ulivo questa Rai era migliore e non lo era il sistema radiotelevisivo in generale. 
Si tratterà quindi di capire quali sono i problemi e capirlo attraverso chi li ha vissuti dall’interno».
Capire ad esempio perché non ci sono più stimoli, non si riesce a cambiare e si abbassa la testa di fronte a un sorpasso ormai clamoroso degli ascolti da parte di Mediaset. 
«Perché un’iniziativa del genere a Varese? Perché da Varese è partita l’ennesima operazione di occupazione della Rai da parte dei partiti – spiega ancora Natalino Bianchi -; un’occupazione messa in atto dalla Lega che, degna erede della partitocrazia che dice di aver combattuto, sta piazzando i suoi uomini in alcuni posti chiave dell’Azienda. Lo scopo è evidente: trasferire Raidue a Milano unicamente per disporre del proprio megafono politico. Sarà anche interessante, a questo proposito, confrontare quello che fu il progetto di Guglielmi, che nell’80 propose di trasferire la Rai a Milano, con quello della Lega».
Tantissimi argomenti e relatori senza peli sulla lingua. Un dibattito che promette scintille. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2003
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