Comuni della Valle: il piano dell’Asl ci preoccupa

La riorganizzazione del distretto socio-sanitario non piace. Otto comuni chiedono un potenziamento dei servizi e un'inversione di rotta

Invecchia la popolazione, cresce il disagio minorile, nascono nuove problematiche connesse all’immigrazione. Ma ai nuovi bisogni, non corrisponde una rete di servizi adeguata. È la denuncia degli assessori ai servizi sociali di otto comuni della Velle Olona che fanno capo al distretto socio-sanitario di Castellanza. Già nei mesi scorsi da questo territorio erano state avanzate delle critiche al piano di riorganizzazione elaborato dall’Azienda sanitaria di Varese. Ma le risposte arrivate da via O.Rossi non hanno convinto gli amministratori locali, che hanno invitato la direzione generale a nuovi chiarimenti. Ci sono ancora dubbi sull’assistenza domiciliare e sul consultorio familiare. Ma sono molte altre le questioni che i comuni hanno rivolto all’attenzione del direttore generale Pieluigi Zeli.
«Lo scenario presentato va nel senso di una graduale riduzione degli spazi di azione dei servizi socio-sanitari territoriali della zona» si legge nella lettera. 
La riorganizzazione del distretto vede ancora sul piede di guerra i comuni di Castellanza, Cairate, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona, Solbiate Olona. Il progetto di riorganizzazione era stato già esaminato in diversi incontri che avevano visto protagonisti Comuni e Asl. Ma «la valutazione complessiva del documento che ne è scaturita non è priva di elementi di preoccupazione».
Del nuovo piano non piacciono alcune indicazioni. Non risulta ancora chiaro il destino del consultorio familiare di Fagnano Olona. Non piace la collocazione dell’attività vaccinale in due sole sedi (Castellanza e Fagnano), che comporterebbe ampie fasce di popolazione a spostamenti non agevoli.
Anche le prospettive sull’assistenza domiciliare non sono convincenti e, secondo quanto asserito dagli amministratori, non corrispondono alle rassicurazioni ricevute nelle settimane scorse dall’Asl. «Queste prospettive non fanno cenno ad una decisione già assunta, che riguarda la cessazione, dal 1° maggio, dei rapporti professionali che garantiscono la storica attività delle unità di valutazione geriatriche, supporto specialistico indispensabile per l’assistenza domiciliare integrata». 
Secondo il piano dell’Asl, le unità di valutazione geriatriche (gli accertamenti medici che stabiliscono la necessità dell’assistenza domiciliare)  dovranno essere razionalizzate. Gli specialisti che garantiranno questo servizio saranno forniti in futuro da accordi con le Rsa (residenze sanitarie per anziani). Il provvedimento suscita perplessità sulla effettiva operatività. «Alcuni passaggi del discorso non sono chiari: cosa verrà fatto – e da chi- a livello distrettuale ed a livello centrale?  Dove saranno fisicamente erogate le varie attività dell’UVG in sede distrettuale?».
Per questo motivo al direttore Zeli è stato chiesto un incontro urgente di chiarimento, che «ponga le basi per un’effettiva inversione di rotta rispetto all’attuale momento di difficoltà dei delicati rapporti tra cittadini, ASL ed Amministrazioni Comunali». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Maggio 2003
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