Lo sciopero dei doganieri manda in tilt il Gaggiolo
Gaggiolo – Nelle dogane comasche di Brogeda e Chiasso i finanzieri hanno aderito totalmente allo sciopero del pubblico impiego e il traffico dei tir si è riversato in provincia
Lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego manda in tilt la dogana del Gaggiolo. Alle otto ore di sciopero indette, lunedì 19, dalle confederazioni sindacali per il rinnovo del contratto, hanno aderito quasi totalmente i lavoratori delle dogane comasche di Chiasso e Brogeda. Così il traffico di merci e tir si è riversato direttamente sul confine varesino. Il risultato è stata una coda di due chilometri e mezzo, che dall’una del pomeriggio ha intasato il passaggio verso la frontiera svizzera.
Per i doganieri in servizio sul Gaggiolo oggi c’è stato il doppio lavoro. Quasi triplo, se all’incremento del traffico merci provenienti dalle dogane comasche si aggiunge la carenza del personale. Proprio nei giorni scorsi infatti il Ministero ha imposto un taglio del quaranta per cento sugli straordinari del personale della Guardia di Finanza in servizio in frontiera.
Il primo effetto c’è già stato con la riduzione degli orari di sdoganamento delle merci. Prima era possibile svolgere queste operazioni dalle otto di mattina fino alle diciotto, ora si può dalle otto alle tredici e trenta e dalle quindici alle diciassette. Ma a peggiorare la situazione, è bastato lo sciopero di otto ore, che ha costretto a turni volontari per smaltire il traffico più che raddoppiato. Nel pomeriggio infatti a Gaggiolo lavoravano in sei finanzieri: un addetto ai transiti, uno ai viaggiatori, tre nell’ufficio commerciale e uno al terminale dati.
Un miglioramento della viabilità in uscita dall’Italia è previsto alla fine dello otto ore di astensione. Non si prevedono disagi per i frontalieri di ritorno a Varese, che al massimo dovranno vedersela con una viabilità poco fluida per eventuali tir parcheggiati lungo la strada.
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