Con gli aiuti all’occupazione Legnano si è risollevata

Presso la Technocity di Legnano si fa il punto sui risultati di dieci anni di ricostruzione del tessuto produttivo locale

Un territorio che cambia pelle, ma mantiene la vocazione all’imprenditorialità diffusa: è la zona del Legnanese e dell’Asse Sempione in provincia di Milano quale emerge dal convegno "Come proseguire nella costruzione dello sviluppo nell’Alto Milanese", indetto dalla Tecnocity di Legnano e da Euroimpresa, società consortile a maggioranza pubblica partecipata da 24 Comuni dell’Alto Milanese, che ha sede presso la Tecnocity.

Si tratta, nelle parole del direttore di Euroimpresa Ferruccio Ceccarelli, del primo di una serie di tre incontri che dovranno stabilire con sicurezza i risultati raggiunti e definire nuove strategie per affrontare le sfide economiche di domani in un territorio già gravemente colpito dalla deindustrializzazione, che ora si sta ripensando come tessuto di piccole e medie imprese. Questo primo incontro verte sugli effetti sull’occupazione della legge 236/93 "interventi urgenti a sostegno dell’occupazione" il secondo, probabilmente in data 23 aprile, tratterà degli effetti del sostegno dato alle piccole e medie imprese sul tessuto economico locale; il terzo, previsto dopo le scadenze elettorali, farà il punto su innovazione e ricerca. A settembre si trarranno le conclusioni e, svolto un cilo di interviste mirate ai principali operatori economici della zona, si deciderà come proseguire, giacché se molti risultati sono stati conseguiti, consistenti fondi sono tuttora a disposizione per nuove proficue iniziative. La valutazione complessiva sarà sugli ultimi quattro anni di applicazione della legge 236/93 e sui sette anni di operatività di Euroimpresa, ricordando che presso la Tecnocity leganese sono bnate 51 nuove piccole e medie imprese con la creazione di 384 posti di lavoro complessivi.

L’assessore alle Attività Produttive della Provincia di Milano, Cosma Gravina, ha fatto notare come la sinergia tra soggetti pubblici e privati abbia fatto da volano per lo sviluppo locale; "la scommessa della legge 236 è stata un successo". Tale collaborazione pubblico-privato deve proseguire, ha continuato Gravina, per ricostruire il tessuto produttivo di un territorio deindustrializzato in chiave di terziario avanzato. "In fondo la new economy e la net economy sono versioni moderne del tradizionale artigianato" ha detto ancora l’assessore, passando quindi ad enumerare gli stanziamenti: 2 milioni di euro per l’outplacement (= reinserimento lavorativo di dipendenti licenziati, a carico dell’ex azienda) di lavoratori di aziende in crisi, 1,7 milioni per il reinserimento dei lavoratori oltre i 45 anni di età. Già avviato il ricollocamento dei lavoratori della Rimoldi-Necchi di Olcella, si prevede di estendere questi aiuti anche alle aziende con meno di 15 dipendenti. Un altro esempio di progetti portati avanti riguarda la Rimoldi Microfusione, con la concessione di un prestito 2000 euro per dipendente, garantito dalle associazioni imprenditoriali, affinchè le maestranze possano portare avanti le attività dell’azienda.

Lorenzo Vitali, assessore alle attività produttive del Comune di Legnano, ha rimarcato come sei Comuni – Legnano, Prabiago, Nerviano, Canegrate, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona – si siano uniti per fare qualcosa di concreto e produttivo, avendo a disposizione uno strumento come Euroimpresa. Ne è sortita un’esperienza sicuramente da ripetere.

Il Presidente di Euroimpresa Gianni Geroldi ha messo in luce come in anni di ubriacatura liberista si sia fatta strada la necessità di un governo degli interventi, di una policy; come ancora molto resti da fare per convincere i soggetti economici ad agire in un contesto di cooperazione di settore, piuttosto che rinchiudersi in una concorrenzialità senza sbocchi; infine, come il livello locale rappresenti l’istanza in cui uno strumento di livello nazionale come la legge 236/93 dimostra tutta la sua utilità.

Riprendendo la parola, il direttore di Euroimpresa Ferruccio Ceccarelli ha ricordato che tutti i progetti di Euroimpresa si trovano su Internet all’indirizzo http://www.euroimpresa.it/Home.htm

Oggi Euroimpresa dà lavoro ad una ventina di persone tra dirigenti, dipendenti e collaboratori, nel 2003 ha avuto un fatturato superiore a 1.400.000 euro e si occupa di tutta una serie di progetti e iniziative mirate al lavoro femminile e degli over 45, all’innovazione tecnologica e all’internazionalizzazione degli scambi. Ceccarelli ha quindi fatto una succinta cronistoria della legge 236, la quale, nata come risposta d’emergenza in un momento di grave crisi occupazionale, ha con il passare del tempo assunto carattere di strumento permanente, sul quale sono cresciute iniziative e strutture quali Euroimpresa, la Tecnocity, Eurolavoro, il recupero delle aree dismesse e così via. Le cose si sono fatte via via più complesse con l’incubatore d’imprese, i concorsi pubblici – dai quali peraltro si evince una certa pochezza progettuale – , le analisi territoriali in collaborazione con la LIUC di Castellanza. Insomma, la legge è stata vissuta dinamicamente e tutto fa pensare che continuerà ad essere così.

Infine l’assessore Gravina ha risposto alle domande dei giornalisti sulle dimensioni dei risultati ottenuti da queste politiche nel tempo, facendo notare come i migliori risultati si siano ottenuti là dove, come a Legnano e a Sesto San Giovanni, si è operato senza porre "lacci e lacciuoli" all’imprenditoria, mentre per esempio ad Arese si sia fallito pienamente per le troppe condizioni imposte alle nuove aziende e a chi era disposto ad assumere.

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Pubblicato il 26 Marzo 2004
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