Droga tra gli studenti, tre in carcere

Hashish e marijuana, 18 perquisizioni nelle abitazioni di giovani che frequentano l'Università

Hashish e marijuana tra gli studenti dell’Università Cattaneo. Carabinieri e procura della repubblica di Busto Arsizio hanno eseguito 18 perquisizioni nelle abitazioni di altrettanti studenti (25 in totale quelle eseguite dal febbraio 2003 a oggi). Il gip ha disposto l’arresto in carcere di un giovane, il divieto di dimora a Castellanza per un altro e gli arresti domiciliari per otto. Due di loro, durante la perquisizione, sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti, e a loro volta arrestati.
A seguito delle perquisizioni, sono poi scattate 6 denunce e 2 segnalazioni alla Prefettura, tutte connesse al possesso e uso di stupefacenti.
Al centro del giro di droga leggera il pm Tiziano Masini ha individuato in particolare un gruppo di tre ragazzi veneti, conosciuti come i "padovani": "Danny", arrestato nella sua abitazione di Paderno del Grappa, classe 1982; "Ricky", classe 1981 di Caposanpietro e "Struzzo", classe 1982, di Padova.
L’indagine è iniziata dopo l’arresto, nel febbraio del 2003, di due studenti, "pescati con marijuana, hascisc e attrezzatura varia; bilancino, cartine, bustine.
Nel corso di questi mesi, coordinati dal Pm Masini, i carabinieri di Castellanza hanno tenuto sotto controllo gli ambienti universitari e anche il campus dell’ateneo, dove risiedevano alcune delle persone coinvolte, in seguito allontanate dai vertici universitari perché ritenute a rischio .
Secondo i carabinieri, si arrivava a smerciare mediamente un chilo di droghe leggere ogni dieci giorni.
I giovani raggiunti dall’ordinanza del gip sono indagate per spaccio continuato di stupefacenti con l’aggravante di aver introdotto droga nell’ambiente scolastico.
L’Università Cattaneo, ha chiarito il comandante della compagnia di Busto Arsizio, capitano Tommaseo, ha fornito piena collaborazione all’inchiesta.
«Nel mondo giovanile c’è una forte diffusione di questi comportamenti – ha commentato il rettore dell’Università Gianfranco Rebora – ma noi non vogliamo che tali fenomeni prendano piede  all’interno dell’università.  Siamo stati impegnati, in questi mesi, sul lato della prevenzione, grazie anche all’aiuto delle forze dell’ordine, per questo l’estate scorsa invitammo alcuni studenti a non rinnovare l’alloggio nel compus. Tuttavia, se è stato necessario arrivare a questi provvedimenti, noi non ci tiriamo indietro».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2004
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