Piccoli comuni, la Regione si mobilita

La Giunta regionale ha approvato oggi le linee guida del progetto che prevede agevolazioni fiscali, finanziamenti a fondo perso e semplificazioni burocratiche

Agevolazioni fiscali per favorire lo sviluppo economico, finanziamenti a fondo perso fino al 50% per le infrastrutture, incentivi per l’istruzione e la formazione professionale, semplificazioni burocratiche e amministrative. Sono queste le linee guida del progetto di legge "Piccoli Comuni" che la Giunta regionale ha approvato oggi su proposta dell’assessore al Bilancio e Affari Istituzionali, Romano Colozzi. 
Il provvedimento intende affrontare le problematiche delle realtà locali fino a 2000 abitanti. Si tratta di 693 Comuni (il 45% del totale dei Comuni lombardi) che raccolgono poco meno del 10 per cento della popolazione regionale. Al valore demografico si affiancano anche ulteriori indicatori di marginalità infrastrutturale e socio-economica che rendono il Progetto di legge ancora più significativo. 
«Questo provvedimento – spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni – rappresenta un ulteriore, fondamentale passo in avanti nella grande alleanza che avvicina la Regione agli enti locali lombardi. Un percorso avviato con l’intesa interistituzionale e portato avanti con strumenti specifici quali la legge di riordino delle comunità montane, la nuova legge sulla montagna in discussione in consiglio regionale, i provvedimenti legislativi sull’associazionismo dei Comuni. Questo disegno si completerà attraverso il federalismo amministrativo e fiscale, per la cui applicazione abbiamo già attivato tavoli di confronto con il mondo delle autonomie. Siamo però in attesa di adeguamenti legislativi che non dipendono dalle Regioni». Attraverso questo PDL viene istituita quindi l’identità specifica del "Piccolo Comune", che sarà tenuta in considerazione in tutti i successivi provvedimenti di Giunta (Piani di riparto, finanziamenti, investimenti).

«Il cuore di questo progetto di legge è costituito da tre fattori fondamentali – spiega l’assessore -: la valorizzazione del capitale umano, il sostegno alle imprese attraverso incentivi fiscali e interventi infrastrutturali, la difesa del territorio. 
Una corretta politica di sviluppo è necessaria non solo per evitare la fuga dai comuni più piccoli ma anche per attivare le dinamiche necessarie affinché la stessa area possa crescere e creare nuove opportunità occupazionali e imprenditoriali».

Il progetto di legge individua tre possibili agevolazioni.

Agevolazioni tributarie

Si stabilisce una riduzione dell’IRAP pari al 25% dell’imposta (il massimo attualmente consentito a causa di una sentenza della Corte Costituzionale) per un periodo di 4 anni per gli esercizi commerciali esistenti e per promuovere l’apertura di nuove attività nei centri minori. Per favorire l’imprenditoria giovanile e femminile tale agevolazione è estesa a sette anni. Si prevede così l’insediamento di circa 7.000 nuove attività (pari al 10% delle nuove imprese che ogni anno nascono in Lombardia). Il sistema produttivo nei piccoli comuni avrà così un beneficio fiscale pari a circa 55 milioni di euro.

Agevolazioni di carattere finanziario

Sono misure di sostegno su temi di particolare importanza per la permanenza degli abitanti nei piccoli comuni e per lo sviluppo economico e sociale quali: 
– Istruzione: incentivi per garantire la presenza di istituti scolastici e l’attivazione di forme sperimentali di teleinsegnamento. 
– FRISL e FIP: modifiche alla normativa regionale di riferimento attraverso le quali si estende fino al 50% il limite dei contributi a fondo perso per i piccoli Comuni
– Risorse per la formazione: per incentivare la formazione professionale è prevista una dotazione economica di circa 42 milioni

Agevolazioni non di carattere finanziario

Sono mirate principalmente ad introdurre semplificazioni per chi vive e lavora in questi territori. 
Si segnalano in particolare:
 – disposizioni in materia di commercio e piccola distribuzione, in cui il sindaco può autorizzare lo svolgimento dell’attività commerciale e di altri servizi congiuntamente in un solo esercizio, con deroghe per le aperture festive, la vendita dei prodotti agricoli e delle produzioni artigianali. 
Le deroghe riguardano anche l’apertura di nuovi impianti per la distribuzione di carburante;
 – semplificazioni in materia di processi amministrativi, in particolare prevedendo l’attivazione di sportelli multifunzionali per attività "front line".

Nei mesi scorsi la Giunta regionale aveva già stanziato per i comuni più piccoli 30 milioni di euro per interventi nel settore idrogeologico, ciclo delle acque e impiantistica sportiva. Ben 400 le richieste di finanziamento pervenute agli uffici regionali.

«Il progetto di legge per i piccoli Comuni – conclude Colozzi – riprende alcune indicazioni specifiche riguardanti lo sviluppo socio economico, il credito nelle aree svantaggiate e il progetto Wireless per l’alta connettività telematica già inseriti nel progetto di legge per la montagna che si trova all’esame del consiglio regionale. 
Questa interconnessione di elementi nei diversi provvedimenti legislativi indica che la Giunta non sta lavorando per settori e compartimenti stagni ma intende promuovere politiche di sviluppo concrete che fanno capo ad un’unica azione strategica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Marzo 2004
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