Riforma urbanistica, quali regole per le città lombarde

Un convegno organizzato dalla Margherita per fare il punto sulla riforma che cambierà profondamente gli attuali strumenti di programmazione del territorio

Un progetto di legge importante, che cambierà la programmazione territoriale della Lombardia, ma che nell’attuale testo presenta troppe ombre, anche se accompagnate da diverse luci. E’ questo il senso dei molti interventi che si sono succeduti durante il Convegno di studio organizzato dalla  Margherita (Gruppo Consiliare Regionale e Direzione Regionale- Ufficio del Territorio), e che è stato dedicato ai progetti di legge di riforma urbanistica, regionale e nazionale, attualmente in discussione.

 

Battista Bonfanti, coordinatore regionale della Margherita, ha aperto i lavori sottolineando come sia venuto il tempo di dare risposte effettive ai bisogni territoriali lombardi, in quanto le norme attuali sono state superate non solo dalla modifica della Costituzione, ma anche nei fatti.

 

Pierluigi Mantini, parlamentare nazionale e relatore della legge in discussione a Montecitorio, ha ricordato come spetti sì allo Stato definire gli indirizzi fondamentali, ma come oramai la logica dei piani a cascata -dal generale al particolare- sia stata superata dall’applicazione del principio di sussidiarietà.

Giuseppe Adamoli, consigliere regionale della Margherita e relatore di minoranza della legge regionale, pur apprezzando lo sforzo di arrivare a un testo unico, non ha mancato di sottolineare le numerose criticità dell’attuale progetto. In particolare, secondo Adamoli, «è assente nel testo una strategia di lungo respiro, capace di tutelare davvero l’ambiente e il territorio. E’ necessario attribuire un forte ruolo alle Province, ed attrezzare i Comuni di fronte alle nuove e più estese competenze. Bisogna poi evitare il rischio che prevalgano gli interessi privati forti puntando decisamente all’interesse generale del Comune. Non abbiamo preclusioni né volontà ipercritiche, anzi, vogliamo dare il nostro apporto per una normativa chiara e fortemente strategica».

Sono seguiti diversi interventi di tecnici del settore, tra cui quello dell’architetto Alessandro Benevolo che ha ricordato la necessità di una cultura urbanistica.

Le conclusioni del Convegno sono state affidate a Guido Galperti, capogruppo della Margherita in regione Lombardia, che ha affermato come la Margherita vuole avere un atteggiamento costruttivo e collaborativo sull’iter di questa legge, ma di cui devono essere rivisti alcuni punti. «E’ indispensabile la programmazione territoriale, ma tale programmazione non può prescindere dal ruolo essenziale delle Province. Non si può tornare indietro proprio su questo punto: le Province devono intervenire nel Governo del territorio e la Regione non può avocare a sé le competenze amministrative. Come Margherita siamo disponibili al dialogo, e ci adopereremo per licenziare una legge che sia chiara e che non ammetta scorciatoie: una legge che tenga anche conto dell’agricoltura, della protezione dell’ambiente e dell’edilizia residenziale pubblica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2004
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