S.o.s. per Malpensa: «Crisi grave, lo Stato ci aiuti»
La Provincia chiede al Ministro Maroni nuovi ammortizzatori sociali prima che sia troppo tardi
Mettere mano alle finanze pubbliche per salvare l’occupazione a Malpensa. E’ la misura d’emergenza che chiede il presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni al Ministro del Welfare Roberto Maroni. E’ tutto il sistema Malpensa ad avere bisogno di una nuova politica, aveva detto ieri il numero uno di villa Recalcati, che oggi è tornato sull’argomento per chiedere al Governo “ammortizzatori sociali” per tutto il settore aeronautico.
«So che si tratta di incidere sui delicati equilibri finanziari e che l’impegno di spesa comporterebbe grandi sacrifici – scrive in una lettera al collega di partito – ma la situazione è così grave che chiedo uno sforzo e un’attenzione particolare».
La mancanza di ammortizzatori sociali nei trasporti è un vecchio problema sollevato da tempo anche dai sindacati. Fino a quindici anni fa autostrade e treni erano pubblici e il trasporto urbano in mano alle municipalizzate. Risultato: lo Stato non ebbe mai bisogno di estendere i benefici della cassa integrazione a questo settore. Ma le veloci liberalizzazioni hanno cambiato tutto; tranne le protezioni, che sono rimaste quelle di un tempo. Scarse e senza le garanzie del posto pubblico.
I sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil hanno chiesto da alcuni anni un intervento proprio nel settore aeroportuale. Ma la richiesta di Reguzzoni schiera ora anche una parte rilevante delle istituzioni del territorio sul terreno di un aiuto pubblico al sistema Malpensa.
Il termometro della situazione lo sintetizza in una battuta il segretario della camera del lavoro di Malpensa, Flavio Nossa: «L’incertezza sul futuro è totale, il sistema è allo sfascio».
Mentre Comune di Milano, Provincia e Regione Lombardia, come ancora oggi ricorda Il sole 24 ore, non riescono a mettersi d’accordo sui ruoli in concorrenza di Malpensa e Linate e mentre la crisi di Alitalia – la compagnia che perde mille euro al minuto – ha tra i suoi aspetti più incerti proprio la definizione dei ruoli tra Malpensa e Fiumicino. Altro che futuro no problem. Incertezza massima. Almeno, sembra dire Reguzzoni, creiamo un paracadute per salvare i posti di lavoro. E poi ricominciamo a progettare.
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