Traffico di clandestini a Malpensa, travestiti da addetti alle pulizie
Operazione "Sfinge Arancione" della Polaria e della procura di Busto Arsizio. Nove arrestati, erano dipendenti di ditte che lavorano in aeroporto
L’appuntamento era nei bagni. Il clandestino arrivava, trovava un giubbetto arancione, lo indossava, e usciva da una porta riservata ai lavoratori dello scalo, fingendosi un facchino.
Loro incassavano: 5mila dollari per ogni passaggio. Un prezzo fisso, stabilito da un’organizzazione di egiziani, dipendenti di cooperative di pulizia e facchinaggio operanti in aeroporto. Tutti incensurati, residenti nel milanese.
La Polaria di Malpensa, su ordine del pm Tiziano Masini della procura delle repubblica di Busto Arsizio ha operato nove arresti, settanta identificazioni e numerose perquisizioni. L’accusa, per tutte le persone raggiunte da ordine di custodia cautelare, è la stessa: associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’indagine comincia a ottobre. Un egiziano proveniente da Il Cairo arriva in aeroporto per uno scalo tecnico, diretto a Casablanca in Marocco. E’ un giro strano decisamente strano: perché passare da Milano? In realtà si tratta di una destinazione fittizia. La Polizia ferma l’uomo, lo interroga, e inizia una lunga serie di riscontri sulle persone presenti in quel momento nell’area transiti. L’attenzione si focalizza sulle imprese di pulizie e facchinaggio.
Gli investigatori controllano le tratte a rischio e scoprono numerose destinazioni illogiche che hanno il solo scopo di riversare clandestini a Malpensa, passando per i paesi del Maghreb ma anche da Sud America ed Est Europa.
La polizia dà scacco matto in due mosse. Il 25 dicembre arresta Rashad Hegazy, mentre cerca di volare in Egitto con documenti falsi. A febbraio, poi, vengono intercettati due clandestini in arrivo da Casablanca. I due, guidati dagli addetti alle pulizie arrestati, vengono fatti camminare avanti e indietro per diversi minuti, poi si recano nei bagni per prendere i giubbetti.
Ma i poliziotti, travestiti da piloti o confusi tra normali passeggeri, vedono tutto; il gioco è scoperto.
Nei giorni corsi le perquisizioni e gli arresti. Nelle abitazioni sono stati trovati documenti falsi e carte di credito clonate, ma anche alcuni clandestini. Interrogati, hanno accettato di collaborare e potranno usufruire di un permesso per motivi giudiziari.
Il dirigente della Polaria di Malpensa, Vincenzo Ricciardi, ha affermato che durante l’operazione, ribattezzata Sfinge Arancione, sono stati 41 gli stranieri senza permesso respinti alla frontiera. L’indagine è stata illustrata dal vicequestore Giuseppina Petecca, dal procuratore capo di Busto Arsizio Antonio Pizzi e dal pm Masini.
Quei dipendenti disonesti che infangano il nostro "biglietto da visita"
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