Blocchi e scioperi per Alitalia, voli a rischio
Venerdì il via al decreto, ma i sindacati annunciano mobilitazioni durissime contro il nuovo piano
La crisi di Alitalia è sempre più esplosiva, i sindacati hanno annunciato oggi una mobilitazione permanente dalle 12 di mercoledì. Voli a rischio, dunque, anche a Malpensa e Linate e negli aeroporti serviti dalla compagnia di bandiera.
L’iniziativa è stata presa congiuntamente da tutte le sigle del settore: Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl trasporti, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Sult, Avia.
Oggi i dipendenti manifestano davanti alla sede della compagnia alla Magliana, fuori Roma, in occasione del consiglio di amministrazione dell’azienda, ma è da domani che potranno verificarsi i maggiori disagi per i passeggeri.
La protesta dei lavoratori rischia infatti di mandare in tilt il sistema aeroportuale italiano ma anche la viabilità intorno ai principali aeroporti. Le iniziative di protesta sono state decise senza il consueto preavviso. Si paventa anche la possibilità di blocchi stradali.
«Io escluderei però l’ipotesi di blocchi in pista; allo stato dei fatti mi pare anche che non siano previsti blocchi alla viabilità – dice da Roma Roberto Scotti della segreteria nazionale Filt Cgil – certo si tratta di un’iniziativa inusuale: non siamo abituati a convocare mobilitazioni in questo modo, ma qui la situazione è assolutamente fuori dall’ordinario».
I sindacati protestano per l’indisponibilità del governo a convocare le parti sociali, così come precedentemente promesso. Le organizzazione inoltre non condividono il piano industriale 2004 – 2006 che "attraverso operazioni trasformistiche e di inadeguato dimensionamento dell’attività di volo" nasconderebbe processi di esternalizzazione e vistosi cali di occupazione.
Il piano Alitalia dovrebbe essere approvato nel consiglio dei ministri del 29 aprile. Nel decreto che il governo è pronto a varare dovrebbero esserci i soldi necessari per allontanare la compagnia dal baratro del fallimento.
Quanto ai tagli, i sindacati hanno reso noto già da una settimana le cifre: esuberi indicati in 1.100 dipendenti, di cui 150 sarebbero riqualificati per arrivare a 950 lavoratori in eccesso a fine 2005. Nel 2006, ci sarebbero altri 350 recuperi, diminuendo ancora il numero degli esodi. Altri 2.100 dipendenti andrebbero in partnership, "cioé in outsourcing".
Il piano Alitalia, oltre che per i disagi che la protesta potrebbe creare, ci riguarda direttamente anche perché è una delle condizioni necessarie al rilancio di Malpensa. Per la Provincia di Varese e la Lombardia sarà fondamentale sapere se davvero la compagnia intenda investire sull’hub. Il presidente Aldo Bonomi ha annunciato da tempo di voler portare una base di armamento a Malpensa e di non voler chiudere Linate.
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