«De Wolf dica con chiarezza dove stanno le inadempienze»

Marantelli: «La politica dei trasporti del centrodestra è fallimentare». Tosi:«Nella legge obiettivo, poca chiarezza sulle priorità»

Infrastrutture e mobilità del Varesotto a rischio? Lo sfogo del vice presidente della Provincia De Wolf scatena reazioni, soprattutto sul fronte dell’opposizione. Legge obiettivo, mancanza di chiare priorità, assenza di intese nonostante l’omogeneità politica ai diversi livelli istituzionali e la clamorosa concentrazione di potere incarnata da Varese negli ultimi anni. Questi, secondo il centrosinistra i fallimenti della politica dei trasporti attuata dal centrodestra.
«Quello che leggo in filigrana – commenta a caldo Stefano Tosi, capogruppo Ulivo a Villa Recalcati – è il rischio forte che queste opere non abbiano gli sperati finanziamenti. De Wolf mette le mani avanti. Prima l’abitudine era prendersela con la sinistra o con i Verdi che ostacolavano le grandi opere. Sulla necessità di riformare le infrastrutture del territorio noi ci siamo invece dichiarati sempre disponibili. Mi pare allora che De Wolf prenda di mira la legge obiettivo ormai diventata un lungo elenco di opere prive di un disegno preciso». Il rischio secondo Tosi è che in fondo poche di queste avranno adeguata copertura finanziaria e «forse nemmeno quelle prioritarie». 
Che l’uscita di De Wolf possa avere come destinatario il governo è opinione anche del consigliere regionale Ds, Daniele Marantelli
(foto), vice presidente della Commissione trasporti. «Condivido la preoccupazione per i ritardi accumulati sulle infrastrutture, ma De Wolf dovrebbe dare nome e cognome alle inadempienze. E mi pare di capire che i suoi bersagli siano Formigoni, Berlusconi e in terza battuta il ministro Lunardi». 
5280 erano i miliardi stanziati dal governo D’Alema nel 1999 per la accessibilità a Malpensa. Da allora poche novità. Lo stesso accesso merci a Malpensa non è nemmeno disegnato. «Dieci anni di governo del centrodestra hanno segnato un fallimento clamoroso sul tema delle infrastrutture. Il paradosso è che quell’accordo venne firmato da un governo di sinistra, da una regione con i colori di Forza Italia e da una provincia in mano alla Lega. Adesso che il colore è lo stesso dovunque, che Anas è in mano loro, non riescono a trovare il modo di dare impulso a queste opere. Basta guardare il ridimensionamento di Malpensa e si rimane sconcertati». 
De Wolf sostiene che i prossimi saranno mesi decisivi per capire  se «enti più grandi della Provincia prenderanno in considerazione le nostre richieste o se ci saranno solo esercizi di stile». 
Casa delle libertà di lotta e di governo. «Una vecchia tecnica del Pci degli anni ’70 – ironizza Marantelli – ma il compito di chi governa è di fare accordi, creare intese. O nel caso di denunciare, ma con trasparenza». 
Il vice presidente della Provincia si preoccupa del silenzio degli svizzeri sull’Arcisate-Stabio. Marantelli ricorda, per inciso, che il primo contributo fattivo al progetto fu firmato dall’allora ministro ulivista Burlando. Ma anche per l’esponente diessino ci sono "tiepidezze" dalla controparte elvetica: «Già mesi fa – ricorda – il consigliere di stato elvetico Borradori denunciava difficoltà di relazione con l’assessore regionale ai trasporti Corsaro. Adesso poi il vento politico in Svizzera è cambiato e non in meglio. Formigoni invece di fare viaggi in Australia o in Perù, dovrebbe anche preoccuparsi di quanto avviene al di là del Gaggiolo». 
L’ottimismo, dovunque si guardi la questione, non corre sul filo. I timori espressi da De Wolf sono tutti fondati. E non solo per quanto riguarda Varese. «Basti pensare alla vaghezza del progetto Pedemontana. Non voglio fare il profeta di sventura – conclude Marantelli – ma temo che anche all’apertura della Fiera di Rho Pero i collegamenti non saranno pronti. Se fosse così sarà il definitivo fallimento della politica dei trasporti del Polo».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Aprile 2004
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