Ds: «Maggioranza divisa, vive solo grazie al patto Bossi-Berlusconi»
Varese – L'opposizione attacca: «An condivide le nostre critiche, è la prova che non sono strumentali»
«Ormai l’unico collante che tiene insieme la giunta Fumagalli è il patto Bossi-Berlusconi, con relativa occupazione di tutte le poltrone, sedie, sgabelli, disponibili. Varese merita di meglio di una maggioranza divisa e litigiosa che non è d’accordo nemmeno sull’atto amministrativo più importante per la nostra città». Non si fanno attendere le reazioni dell’opposizione a quanto successo ieri, in consiglio comunale: sull’andamento della discussione, sulla votazione finale e sullo “scivolone” del consigliere Cornacchia. «I Ds e l’opposizione – scrivono in una nota il segretario cittadino Fabrizio Mirabelli e il capogruppo Emiliano Cacioppo – hanno votato contro il rincaro delle tariffe degli asili, del pre e dopo scuola, della refezione scolastica, dei soggiorni climatici per anziani, degli impianti sportivi, dei musei. Un rincaro di circa il 30% che si aggiunge al peso sostanzialmente immutato delle tasse. Altro che bilancio ragionevole, come sostenuto dall’assessore Soletta. È una stangata. Il punto è che se il rincaro non si poteva proprio evitare, cosa di cui sinceramente dubitiamo, poteva senz’altro essere diluito nel tempo».
Non ci stanno, i Ds, ad essere accusati di strumentalizzazioni. «E la prova che non siamo strumentali – continua il direttivo di via Monte Rosa – è nel colpo di scena di ieri sera. Cornacchia ha annunciato di votare a favore del bilancio pur non approvando il rincaro delle tariffe, proprio come noi».
Insomma, se anche una parte importante della maggioranza solleva gli stessi rilievi, una qualche ragione sulla “irragionevolezza” di certe scelte deve pur essere fondata.
«È la seconda bordata in pochi giorni contro il sindaco Fumagalli – prosegue la nota – dopo la dichiarazione di Ermolli che avverte della necessità di un rimpasto di giunta».
Episodi che fanno pensare all’opposizione a più di un segnale preoccupante per la tenuta del governo cittadino. «Adesso capiamo – concludono Mirabelli e Cacioppo – anche il modo sempre compatto con cui sono stati bocciati i nostri emendamenti. Evidentemente le segreterie dei partiti di centro-destra avevano paura che, votando a favore, si alimentassero le profonde divisioni già latenti. Da parte nostra prendiamo atto della scarsa cultura di governo della coalizione di centro-destra che, ancora una volta, dimostra la propria incapacità ad assumersi, fino in fondo, la responsabilità delle proprie scelte».
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