Esplosione nel cielo… scoperta una nuova stella

La scoperta, ufficializzata dal Centro Mondiale di Cambridge, è stata effettuati da due ricercatori del Gruppo Astronomico Tradatese.

Nel cielo c’è una stella in più. A scoprirlo sono stati gli esperti astronomi di Tradate, già noti in tutto il mondo scientifico per alcune scoperte analoghe e per le foto di Marte inserite negli archivi della Nasa. La nuova stella dovrebbe essere una Supernova, ovvero la morte di una stella, un’esplosione stellare catastrofica che libera una tale quantità d’energia da rendere la supernova più brillante di un’intera galassia (costituita in media da 100 miliardi di stelle).
La scoperta, avvenuta lo scorso 1° aprile e ufficializzata a livello mondiale il 4, è stata fatta da due associati del rinomato Gruppo Astronomico Tradate: Federico Mancini, socio emerito del gruppo e insegnate in un Istituto tecnico di Magenta, e Roberto Crippa, vice-presidente. 
I due associati stavano effettuando ricerche di nuove stelle da almeno due anni, fotografando nelle notti serene e senza luna un centinaio di galassie nella regione attorno al Polo Nord. L’obiettivo era quello di  trovare una stella esplosa improvvisamente come una Supernova, diventando visibile anche da milioni di anni luce di distanza. 

«Si tratta di un lavoro duro e metodico che, finalmente, ha prodotto un risultato sensazionale – spiega il presidente dell’associazione tradatese Cesare Guaita -. Nella notte tra l’1-2 aprile, vicino al nucleo della galassia NGC 3465, situata a 400 milioni di anni luce nel Drago, Manzini ha fotografato da Sozzago (Novara) una sorgente puntiforme che risultava assente in un’altra immagine della stessa galassia ripresa dagli stessi Mancini e Crippa il 16 Marzo. La conferma che si trattava di una grande scoperta è venuta nella notte del 3 aprile quando la Supernova è stata ripresa da Roberto Crippa e F. Fumagalli, al grande telescopio di Saint Bartelèmy, in Val d’Aosta». 

La scoperta è stata subito comunicata al Centro mondiale di Cambridge, in America, dal quale il 4 Aprile 2004, attraverso l’International Astronomical Union Circular, ha ufficializzato la scoperta  attribuendo alla stella la sigla SN 2004 bc. 
«Subito dopo, da parte di telescopi situati un po’ dovunque nel mondo, è iniziata una grande campagna osservativa per cercare di capire meglio le caratteristiche fisiche della stella esplosa – spiega Guaita -. C’è infatti il sospetto che si tratti di una Supernova di tipo "Ia", colta proprio nel momento in cui ha raggiunto la sua massima luminosità. La cosa è particolarmente interessante perchè la galassia NGC 3465 è una delle più lontane in cui una supernova sia mai stata scoperta in Italia da astronomi non professionisti». 

Il Gruppo Astronomico Tradatese non è nuovo a scoperte di questo genere. Nel ’98 le ricerche condotte sulla cometa Hale-Bopp permisero agli astronomi Tradatesi di presentare al grande congresso internazionale di Tenerife dati unici al mondo sulle anomalie della rotazione del nucleo della cometa. Oppure, nel marzo 2003, un’altra scoperta a livello mondiale è stata la determinazione del periodo di rotazione della cometa Ikeya-Zhang.

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Pubblicato il 19 Aprile 2004
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