Eugenio Finardi: un concerto senza barriere musicali
Da Cohen, a Bach, da De Andrè a Motherless childs. Il concerto di beneficenza del cantautore milanese è una catarsi musico-spirituale
È la mobilità il tema della serata del 16 di aprile. La mobilità rallentata dalla moltitudine di ruote gommate vaganti in quel piatto di spaghetti asfaltato che sono gli svincoli delle pur ampie autostrade in direzione Varese, verso Busto Arsizio. Ci arrivo comunque; e incredibilmente in tempo per fruire fin dall’inizio della rappresentazione musicale di Eugenio Finardi.
È iniziata in ritardo, d’accordo, ma…qualcuno ha fretta? No, non qui almeno, al teatro sociale. La congestione di ruote s’archivia in poco tempo quando un oceano di silenzio, quello di Franco Battiato, apre altre strade. Strade di note e parole vere. Quelle che Eugenio Finardi ha portato in alcune chiese, poco tempo fa, percorrendole con una intensità da crescita interiore e con l’umiltà rara che gli evita congestioni da ricerca di veloce mobilità. Quelle che ha riproposto al teatro sociale di Busto Arsizio per offrire la sua catarsi musico-spirituale a chi l’ha convocato ed ascoltato. Eppure la mobilità è ampia nel suo percorso che l’ha portato ad accostare capolavori musi-mistico-spirituali senza badare a confini di sorta. Evitando di erigere barriere verso generi od autori. Cohen, Bach o De Andrè; Adeste Fideles o Motherless childs.
È lo spirito quello che ha da far profitto. È la mobilità dello spirito. Anche di quello dei superlativi e quasi timidi musicisti – mai eclissati da ego d’artista-passerella – che ne mettono di proprio e in lodevole forma e chiave. Ma la spirituale modulazione della voce è incisiva riesce a stupirmi e ad emozionarmi. Nel percorso del silenzio e dello spirito ci sono ritornato volentieri dopo averlo fatto mio in una chiesa Brianzola l’anno scorso. È la sua mobilità che mi interessa e, in questo caso, anche quella delle ruote che completano nel corpo chi con lo spirituale ha forse troppo da spartire. Come i ragazzi a cui l’associazione "cuffie colorate" ha destinato l’incasso della bella serata. Riprendo la strada per il rientro a Milano che è mattina presto. Le barriere sono abbassate. Tra qualche ora la moltitudine a quattro ruote le alzerà per un nuovo giorno di lavoro.
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