Frana, ancora incerte le cause
Ancora nel tardo pomeriggio si lavora per sollevare la gru dai tetti
La casa centenaria sulla costa del monte teneva ferma la frana. Abbattuta quella costruzione, venuto meno il puntello, alla prima grossa pioggia, il fianco del monte ha ceduto. A sera, quando ancora i vigili del fuoco e gli altri addetti stanno cercando di rimuovere la grossa gru incagliata sui tetti, questa è l’ipotesi che si fa strada sulla frana di Induno. Da cent’anni quella casetta, costruita senza le profonde fondamenta che si usano oggi, presidiava e bloccava la terra. Si tratta ora di capire se è stato proprio l’aver eliminato quel vecchio muro di sostegno senza averlo adeguatamente sostituito con altre opere di consolidamento ad aver originato la frana, o se solo una causa geologica non preventivabile ha determinato lo smottamento. Così come da chiarire se il terreno fosse o meno sotto un vincolo idro-geologico. Già le operazioni per sollevare la pesantissima gru dai tetti delle case ha subito non pochi ritardi. La piattaforma, che avrebbe dovuto portare gli operai sul tetto per tagliare con la fiamma ossidrica il braccio, è scivolata in fase di manovra sul ciglio della strada. Ci sono volute alcune ore per rimetterla in carreggiata e farla arrivare sul posto. Le operazioni in tarda sera stanno proseguendo. Domani mattina, ha comunicato il sindaco Carlo Crosti il primo intervento sarà quello di creare una sorta di bacino nella terra già scesa in grado di assorbire eventuali altri crolli del fianco montagnoso. Poi si provvederà al più presto a trovare un sistema che possa drenare l’acqua che improvvisamente è emersa e che ha fatto da scivolo alla terra intorno allo scavo. Intanto però sia la gru che la terra già estratta dall’impresa edile Magenta 2000 e che ora ostruisce la via Olona, dovranno essere portate in un luogo sicuro e controllati da personale di custodia. Una precauzione che fa seguito al sequestro del cantiere da parte dei carabinieri e all’avvio di una indagine. |
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