Funivia di Laveno: si riparte a Pasqua

La Provincia ottiene la proroga salvaimpianto: pronti il progetto e il finanziamenti. Entro il 2005 finiranno i lavori

La rinascita della funivia del Sasso del Ferro ha una data certa: sabato 10 aprile. L’impianto, che nei mesi scorsi era ad un passo dalla chiusura definitiva, tornerà in funzione in concomitanza con le feste pasquali. Una buona notizia per il turismo del Varesotto e per le ambizioni di rilancio della sponda del lago. Per dare l’annuncio si sono dati appuntamento questa mattina sui mille metri del Poggio S. Elsa, il presidente della Provincia Reguzzoni, il vice sindaco di Laveno Roberto Morselli, il presidente della Comunità Montana della Valcuvia Andrea Savini e i proprietari dell’impianto. 
«La ripartenza – ha precisato un soddisfatto Reguzzoni – è solo il primo passo del progetto di rivalorizzazione dell’impianto: un progetto complessivo di messa in sicurezza e di ammodernamento delle strutture portanti e delle parti meccaniche che dovrà terminare non oltre un periodo di 24 mesi». 
Si è lavorato molto nell’ultimo anni per salvare l’impianto, dopo un decoroso, quarantennale servizio. Salvataggio necessario e opportuno. Il valore della funivia sta in poche ma significative cifre: 50mila turisti all’anno utilizzano le cabine della funivia, l’80% dei quali stranieri. Quindici sono le persone direttamente impegnate nella sua gestione. Innumerevoli gli sportivi, sopratutto amanti del volo che sfruttano le possibilità del sito, altrimenti irraggiungibile. 
L’anno scorso, alla scadenza dei quarant’anni di vita tecnica dell’impianto,  la proprietà storica, nelle famiglie Mattioni e Rossi, avvertivano di non aver la possibilità economica per provvedere al suo rifacimento. Una situazione difficile con prevedibili gravi ricadute sull’economia di tutto il comparto lavenese. La soluzione è stata trovata grazie al diretto interessamento di Villa Recalcati. Reguzzoni nel novembre scorso stupì tutti annunciando l’autotassazione degli emolumenti e la rinuncia dei rimborsi di tutta la giunta e dei dirigenti provinciale per contribuire alla copertura delle spese. Tale disponibilità, unita ai finanziamenti regionale e al contributo del Comune di Laveno e della Comunità Montana, ha reso possibile avere le carte in regola per ottenere la proroga dal Ministero dei Trasporti. Unitamente al finanziamento si è reso necessaria la presentazione di un progetto di recupero dell’impianto: «Un progetto – fa sapere Reguzzoni – presentato e approvato in tempi brevissimi». È solo grazie a queste condizioni che la funivia può da sabato tornare a rivivere. Ci vorrà ancora qualche mese per la definizione degli appalti. Poi cominceranno i lavori in officina per la costruzione delle nuove cabine – un terzo delle quali saranno chiuse – per il nuovo sistema di trasmissione idraulica e per il nuovo sistema di azionamento e controllo elettronico. Poi sarà la volta dell’innalzamento dei piloni lungo il tracciato. Tempo massimo 24 mesi, l’impianto sarà messo a nuovo: l’impianto in mano agli attuali gestori, entrerà però di fatto nelle proprietà della Provincia. In ogni caso, per il momento, fatta la manutenzione ordinaria di prassi,  la stagione estiva 2004 è salva. 
Entusiasti i commenti dei diretti interessati: «È il frutto della cultura dell’accoglienza e della riqualificazione del territorio» è l’opinione di Roberto Morselli; «Un esempio di come ruoli istituzionali diversi ciascuno per le proprie competenze possano giungere ad obiettivi comuni, nella valorizzazione del patrimonio naturale» commenta Andrea Savini. «Un ringraziamento da tutta la città di Laveno all’impegno e alla determinazione della giunta provinciale» sono state le parole di Anna Martelossi, consigliere provinciale di Forza Italia e lavenese di nascita.

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Pubblicato il 06 Aprile 2004
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