Lega: “L’Imam dice di voler la pace ma è iscritto al Al-Qaeda”

Varese – Borghezio in piazza Repubblica, critica il cardinale Tettamanzi: "Non doveva stringere la mano ad un uomo sordido, che ci odia"

E’ il giorno dell’affondo per la Lega Nord. All’indomani della notizia secondo cui Mohamed El Mahfoudi avrebbe ricevuto il provvedimento amministrativo che potrebbe portare alla sua espulsione dall’Italia, il movimento padano fa attendere la propria posizione. Non servono a molto le rassicurazioni dell’Imam che spiega trattarsi di una normale procedura d’ufficio per ci ha subito una condanna. L’occasione per ribadire le proprie ragioni è stata l’alza bandiera organizzato dai volontari padani per questa mattina a piazza Repubblica a Varese. Presente uno sparuto numero di leghisti, ma anche il capogruppo in consiglio comunale Ossola e il consigliere Terzaghi. L’ospite d’onore dell’appuntamento è stato però l’europarlamentare Mario Borghezio. Che non si è tirato indietro: “La Lega – ha arringato l’esponente padano – ha messo in guardia dalle minacce degli islamici già molti anni fa. Allora ci accusavano di razzismo, ci hanno processato, adesso si accorgono tutti che avevamo ragione. I torti subiti da noi allora sono adesso cicatrici d’onore sulla nostra pelle”. L’attacco diretto all’Imam è durissimo: “L’Imam è un uomo sordido che dice di portare un messaggio d’amore ma è iscritto ad Al-Qaeda”. Poco importa che non le cose non siano proprio così. Borghezio non è l’uomo delle sottigliezze. E ne ha anche per il Cardinale Tettamanzi, reo “forse per malintesa ingenuità”, di aver stretto la mano all’Imam. “Ma non è il rappresentante di un’altra religione – insiste l’europarlamentare – ma l’esponente di una setta fondamentalista che ci odia, ci disprezza e vuole distruggerci”. Anche la segreteria gallaratese del movimento ieri si è mossa con una nota durissima contro la comunità islamica locale: “La notizia dell’avvio della procedura di espulsione per Mafhoudi, dovrebbe finalmente tappare la bocca a tutti coloro che se la sono riempita a vanvera di parole come fratellanza e tolleranza. Non può esserci nessuna fratellanza né tolleranza con chi minaccia la nostra sicurezza e offende le nostre leggi, fregandosene da oltre un anno e mezzo, come gli islamici della moschea abusiva di Cedrate”. I lumbard attacano l’Imam ma anche il portavoce della comunità Sami Baroudi, definito “compare” nell’organizzare la strategia dello “accreditamento” come islamici moderati “pur essendosi macchiati di gravi colpe e minacce”.
I toni sono accesi e partono dal presupposto che l’espulsione sia prossima: “L’espulsione imminente dell’imam di Gallarate – continua infatti il comunicato – aiuta invece a chiarire una volta per tutte, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che la Lega non era affatto intollerante né voleva strumentalizzare alcunché, quando denunciava la pericolosità di questa gente. Ora siamo pronti a pagare un bel biglietto di sola andata al seguito di Mafoudi, a chi volesse continuare ad organizzare operazioni medianiche per ribaltare la realtà e la verità, facendo passare i terroristi come vittime e la Lega come razzista. Prendano le valigie tutti i “cari” Moni Ovadia, i circoli di Pace e Solidarietà e i cattocomunisti, e se ne vadano a predicare tolleranza e rispetto altrove: la nostra gente non ne sente proprio alcun bisogno delle loro lezioni” . La conclusione non lascia margini alle interpretazioni: “Siamo stufi di sapere che nella nostra città si annida gente, pronta a festeggiare in privato l’11 settembre come una felice ricorrenza, poi a professarsi pacifista in pubblico. Per questo la Lega ribadisce: moschea chiusa e ritorno alla legalità e al rispetto. Altrimenti non sarà possibile nessun dialogo”

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Pubblicato il 04 Aprile 2004
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