Lo spirito della contemporaneità, grandi architetti a Varese
tre incontri promossi dall'Associazione AV: si comincia stasera alle Ville Ponti con Benedetta Tagliabue Miralles
Tre incontri con tre architetti di fama e cultura progettuale internazionale. È la nuova iniziativa promossa dalla Associazione Architetti Varese per rimettere in moto il dibattito intorno ad un tema cruciale: la cultura della progettazione urbana. Già l’anno scorso con il convegno "Grandi opere per Varese", l’associazione aveva cercato di smuovere le acque stagnanti sul futuro architettonico varesino: un futuro fatto più di episodici annunci e che di un reale e appassionato dibattito progettuale. Il convegno, chi era presente lo ricorderà, a fronte di un tavolo di relatori costituito da amministratori, rettori, architetti e giornalisti, ebbe scarso attenzione da parte del pubblico e forse dai media locali. Quasi a dimostrare la tesi: il tema della modernità, di un progetto a largo respiro che possa traghettare la città, è questione che trova qui da noi un humus ancora immaturo. Merita attenzione allora il nuovo sforzo di AV che chiama per tre incontri con la cittadinanza, Benedetta Tagliabue Morales (foto) dello studio Enric Miralles Benedetta Tagliabue di Barcellona; Alfonso Femia e Gianluca Peloffo, dello studio 5+1 associati di Genova e Boris Podrecca, dell’atelier Podrecca di Vienna.
«Con questa iniziativa – sottolinea l’associazione – si intende mantenere alta l’attenzione sulla qualità progettuale e costruttiva; questione essenziale perché i temi urbani vengano affrontati e risolti senza pregiudizio per gli obiettivi finali. Svolgere una corretta analisi dei problemi e delle possibili soluzioni per una città non è di per sé sufficiente; è indispensabile che le opere realizzate siano espressione del nostro tempo, che siano attente al contesto fisico e culturale della città e della società. Il giudizio finale sull’opera compiuta sarà dato, soprattutto, dalla qualità dell’architettura che la rappresenta».
Una sfida per affrontare la quale non è necessario essere Mario Botta o Renzo Piano. Anzi, in molti casi è il cosmopolitismo delle generazioni più giovani a cogliere meglio lo spirito del nostro tempo. I tre architetti illustreranno il loro lavoro, un lavoro che è già ampiamente inserito nel panorama della cultura architettonica europea più autorevole.
Si comincia stasera alle 21.00 presso la villa Andrea di Ville Ponti con Benedetta Tagliabue Miralles.
Milanese, studi tra Venezia e New York, la Tagliabue arriva per conto di uno degli studi architettonici più affermati, lo EMBT Architetti Associati di Barcellona: lo studio, che si occupa di architettura, di design, di restauro, ha firmato tra gli altri il Parlamento di Scozia a Edimburgo, l’Universita’ di Vigo, la riqualificazione degli spazi pubblici del porto di Amburgo, Altri importanti progetti sono in fase di costruzione in Europa, mentre in Italia è in cantiere la nuova sede dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
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