Michieletto: «Per la comunicazione dovremmo spendere di più»
Il Direttore generale interviene sulle polemiche in merito alle spese per il web magazine del Comune
Altra puntata della querelle intorno al sistema della comunicazione del Comune di Varese. "E’ scoppiata in questi giorni un’accesa polemica sui costi e sui contenuti del quotidiano on line del Comune di Varese. Per quanto riguarda i costi, le cifre citate si riferiscono a tutte le attività di comunicazione del Comune. Le prestazioni di servizio riguardano le televisioni, la radio e il televideo, voci che nulla hanno da spartire con questo quotidiano, che si è aggiunto ai servizi già esistenti senza costi aggiuntivi. La voce del personale, poi, riguarda tutti i collaboratori dell’ente che si occupano a vario titolo della comunicazione. Ricordo che nel corso dell’anno sono centinaia gli eventi, manifestazioni, incontri e quant’altro organizzati direttamente dal Comune o da Associazioni, Enti esterni o altri che richiedono il patrocinio del Comune: per ciascuno di essi si provvede quasi sempre alla relativa informazione. Tutto lavoro che viene svolto dalla struttura comunale. Va anche sottolineato che la "Direttiva della Funzione Pubblica" del 7 febbraio 2002, riguardante la comunicazione degli Enti pubblici, all’art. 9 indica che le spese per la comunicazione ed informazione pubblica devono essere "non inferiori al 2% delle spese generali". Prendendo le sole spese correnti del 2003 sostenute dal Comune, si nota come la spesa totale per comunicazione (compreso URP, materiale di consumo, etc.) sia di gran lunga inferiore a quanto indicato dalla legge. E’ evidente che l’Amministrazione ha privilegiato l’utilizzo delle risorse per altri servizi. Veniamo ora ai contenuti. Innanzitutto il primo dovere della comunicazione di un Ente territoriale è quello di informazione al cittadino sui provvedimenti e sugli atti che incidono sulla vita della città. Quindi si deve dare grande spazio a tutte le decisioni e agli atti di chi amministra la città, rendendone partecipi i cittadini. Per quanto riguarda il "Varese Quotidiano on line" basta scorrere le rubriche che vi appaiono per notare che si tratta sempre di comunicazione istituzionale e non di "propaganda politica". Colgo infine l’occasione, a dimostrazione che la web-zine – quotidiano on line è aperta al contributo di tutti e che è anche al servizio dei cittadini, per annunciare il prossimo avvio di due rubriche interattive:
Verranno proposti periodicamente sondaggi di opinione su aspetti importanti per la città e i risultati appariranno on-line consentendo di capire quali siano i temi di maggiore interesse da approfondire. Mi auguro almeno che questa polemica possa invogliare sempre più cittadini a visitare il sito e a scegliere il "Varese Quotidiano on line".
ll direttore generale del Comune di Varese In "zona Cesarini", su un argomento che fin dall’inizio era di sua pertinenza interviene il responsabile della comunicazione del Comune di Varese. Ci fa piacere aver "costretto" il direttore generale a fornire la sua versione sull’annosa questione del web magazine dell’amministrazione. Allora quando lei afferma che il Varese quotidiano online "deve dare grande spazio a tutte le decisioni e agli atti di chi amministra la città, rendendone partecipi i cittadini", a cosa si riferisce? |
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