Restauro del Monastero, ritrovati reperti di età romana

Aperto un cantiere archeologico che conferma l'esistenza di un insediamento religioso del V secolo, sette secoli prima della costruzione del Monastero

Ritrovati oggetti di età tardo romana durante gli scavi archeologici per il recupero del Monastero di Cairate. La scoperta, effettuata proprio ieri, non è importante tanto per i reperti, quanto per la datazione degli stessi che risale al IV o V secolo e che conferma l’esistenza di un insediamento religioso o abitativo antecedente al monastero di Santa Maria Assunta, eretto nel XII secolo circa e attualmente in restauro.
Questa mattina i risultati della scoperta sono stati presentati dai responsabili degli scavi, alla presenza del presidente delle Provincia, Marco Reguzzoni, e del sindaco del comune di Cairate, Clara Fanton. L’incontro era stato indetto per presentare la scoperta di mura medievali che, a inizio marzo, hanno fatto aprire un cantiere archeologico. La notizia dei reperti di età romana, però, ha lasciato tutti i presenti a bocca aperta.

«Abbiamo effettuato degli scavi per controllare la zona. Si trattava dei rilievi di indagine preventiva su un’area di 40 metri per 17 – spiega Maria Adelaide Binaghi, direttore archeologico del cantiere -. Prima abbiamo scoperto un muro di cinta con tre fasi costruttive, la più antica delle quali risale al periodo alto medievale. Poi abbiamo scoperto impianti idraulici che si collegavano alle vicine cisterne. Infine, proprio negli strati più profondi, abbiamo ritrovato elementi di epoca tardo romana, come intonaci, dipinti e una fossa per la fusione delle campane. Tutti reperti che fanno supporre che qui fosse un’area di culto. Inoltre, abbiamo ritrovato un capitello di epoca bizantina, risalente al V secolo».
Secondo il direttore le ipotesi possono essere diverse: «probabilmente qui c’era un villaggio romano con organizzazione agricola, probabilmente c’era una chiesa poi crollata, probabilmente c’era un castello. Si tratta di ipotesi che ora sono tutte da verificare. Sicuramente c’era qualcosa molto prima del Monastero, di molto più antico, ormai è indubbio».

Il ritrovamento è stato effettuato nel cortile interno di San Pancrazio del vecchio monastero di Santa Maria. Proprio dove, a ristrutturazione terminata, avrebbero trovato spazio i nuovi uffici del Comune e la nuova biblioteca. «Sicuramente un privato non sarebbe stato contento di questo ritrovamento che comporta un problema di costi e tempi – commenta il presidente della Provincia -. Noi siamo molto contenti perchè ciò non fa altro che far acquistare ancora più prestigio a tutta la zona e al recupero della struttura. È un pezzo importante del nostro passato che sembrava ormai definito. Sicuramente ci saranno dei problemi nella tempistica, ma sapremo affrontarli».

Gli scavi andranno avanti per le prossime sei settimane, dopodichè sarà realizzato un progetto per vedere come integrare quanto ritrovato nella struttura che si voleva realizzare in quell’area, ovvero la Biblioteca e gli uffici del Comune.
«Terminati gli scavi vedremo come potrà essere recuperato il tutto con un nuovo progetto che inglobi quanto ritrovato – spiega l’assessore provinciale al patrimonio e beni architettonici Giovanni Battista Gallazzi -. Lavoreremo con la Sovrintendenza per valorizzare al meglio la struttura, senza per questo dover sacrificare quanto si sarebbe dovuto costruire». «Sono doppiamente contenta – commenta il sindaco Clara Fanton -. Oltre a essere felice per i ritrovamenti, mi fa piacere pensare che un nuovo progetto non potrà fare altro che dare lustro a quello che sarà il nuovo Municipio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2004
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