Strage di Linate: tutti colpevoli

Per il controllore di volo comminata una pena molto più alta di quanto chiesto dall'accusa

Finisce con quattro condanne il processo per l’incidente aereo di Linate che causò 118 morti l’8 ottobre 2001. Dopo una camera di consiglio durata cinque ore, contestando agli imputati i reati di omicidio colposo plurimo e il disastro colposo, i giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano hanno comminato una pena di sei anni e sei mesi di reclusione per Sandro Gualano, ex amministratore delegato di Enav, e per Francesco Federico, responsabile Enac del sistema aeroportuale Milano. Pena ancora più alta per Vincenzo Fusco, direttore dello scalo di Linate e per Paolo Zacchetti, 8 anni. In particolare per quest’ultimo, il controllore di volo, la sentenza è stata durissima. Per lui l’accusa aveva chiesto una pena di 3 anni e 10 mesi. Per gli altri imputati la condanna è risultata inferiore alla richiesta dell’accusa. Per tutti interdizione dei pubblici uffici se la pena diventerà definitiva. Dopo la lettura della sentenza la moglie di una delle vittime, è stata colta da malore, mentre da altri parenti si è alzato un grido «Inginocchiatevi, inginocchiatevi assassini". Si chiude la prima fase processuale del più grave disastro aereo dell’aviazioni civile italiana; lo scontro, in una mattina di nebbia fittissima, tra un piccolo Cessna tedesco e un Boeing Md-87 della compagnia svedese Sas. I due velivoli entrarono in collisione, il Cessna era entrato sulla pista dove il Boeing era in fase di decollo. Lo scontro, lo schianto del Boeing contro un hangar adiacente. Si era pensato subito ad un attentato terroristico. Invece fu un errore umano, aggravato negli esiti dalla nebbia e e dalla carenze strutturali di Linate, a determinare la strage. Per la quale oggi ci sono ufficialmente i colpevoli.

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Pubblicato il 16 Aprile 2004
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