Una nuova vita per la Manifattura Radice

Gemonio – L'area interessata dall'intervento è di circa 7mila metri quadrati dei quali circa 5mila di superficie coperta

Torna a vivere la “Manifattura Radice” di Gemonio. Abbandonata da anni, dismessa e decadente, l’area compresa tra le vie IV Novembre e Cesare Battisti del piccolo centro della Valcuvia torna a splendere grazie all’intervento di riqualificazione progettato da Erif Real Estate. L’operazione ridarà luce a una famosa azienda che ha aiutato l’area di Varese a diventare una delle più produttive e importanti dal punto di vista imprenditoriale. Un’operazione immobiliare, certo, ma allo stesso tempo un intervento per la salvaguardia del patrimonio archeologico industriale. «L’intervento che si sta attuando – commenta Antonio Franzetti, sindaco di Gemonio – presenta due aspetti come al solito contrastanti: se da un lato l’abbattimento di una parte del fabbricato causa un dispiacere perché porta via un pezzetto della nostra storia, dall’altra, razionalmente, il nuovo intervento si intende come la risoluzione di un problema. L’ex Manifattura, emblema dell’industria gemoniese dei primi anni del Novecento, era ormai in stato di totale abbandono. Ecco perché l’operazione in corso è stata vista dall’amministrazione comunale positivamente: un’operazione appropriata per far rivivere, per rivitalizzare un angolo del nostro paese». Attualmente l’area è quasi interamente occupata da un cadente fabbricato industriale, ultimo simulacro del microcosmo produttivo e di vicende umane della “Manifattura Radice”, il cui ricordo verrà mantenuto vivo grazie ad un recupero rispettoso delle forme architettoniche originarie di una parte dell’intera area. «Il nostro è un intervento mirato alla salvaguardia di un patrimonio archeologico industriale di notevole importanza per la comunità di Gemonio – spiega infatti Luigi Barbato, presidente di Erif -. La Manifattura Radice, per molti cittadini della zona, ricopre una realtà che ha dato lavoro, sogni, possibilità. Vederla morire sarebbe stato un peccato storico. La riqualificazione è il doveroso compimento di un’impresa che ha lasciato un segno indelebile». L’area interessata dall’intervento è di circa 7mila metri quadrati dei quali circa 5mila di superficie coperta; i lavori di demolizione sono iniziati lo scorso 15 marzo, mentre si prevede l’inizio del cantiere intorno all’autunno 2004 ed il termine nell’arco di un paio d’anni. Saranno realizzate palazzine residenziali di tre piani più mansarda suddivise in bilocali e triclocali. Inoltre saranno creati un piccolo centro commerciale e un centinaio di parcheggi pubblici.

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Pubblicato il 27 Aprile 2004
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