Agnoletto: la politica è etica

Incontro con il candidato di Rifondazione Comunista alle elezioni europee nel pomeriggio alla Coopuf di Varese

Dopo il quarto Forum Sociale Mondiale, quello svoltosi nel gennaio di quest’anno a Mumbay in India, il movimento no global ha imboccato una strada dalla quale non è più possibile tornare indietro. È partito da questa considerazione Vittorio Agnoletto parlando all’incontro che si è svolto oggi pomeriggio alla Coopuf di Via De Cristoforis a Varese. E, data l’impossibilità di proiettare, a causa di un disguido, il video testimonianza di quell’evento, ha offerto una rapida disamina, appunto, di quello che ha rappresentato per il movimento l’appuntamento di Mumbay.

«Gli ultimi hanno fatto irruzione nel Forum… C’è stata un’incredibile partecipazione di organizzazioni popolari, non governative e, mentre negli incontri di Porto Alegre la collocazione sociale dei presenti era in prevalenza quella media, a Mumbay si è assistito ad un sopravvento dei settori più poveri della società. Il dibattito, poi, non si è svolto solo al chiuso, nei luoghi prestabiliti, ma è uscito fuori, si è allargato e ha invaso le piazze…» E, cosa forse più importante di tutte, i partecipanti del mondo occidentale sono stati investiti in pieno dalla concretezza delle problematiche messe loro di fronte dai colleghi asiatici, dalle domande che attendono una risposta poste dal movimento indiano. Tutto questo, ha sottolineato Agnoletto, ha portato il movimento ad una nuova consapevolezza della quale non si potrà non tenere conto nel suo futuro: non basterà incentrare la discussione su questioni teoriche, ma bisognerà dare slancio all’azione.

Proprio da questa svolta, in fondo, è maturata la decisione di Vittorio Agnoletto di accettare la candidatura alle prossime elezioni europee alle quali si presenterà come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista.
«È per me chiarissimo che si tratta di una scelta del tutto personale e che il movimento debba continuare a vivere nella sua totale autonomia da qualsiasi quadro politico. Ma sono in disaccordo con Alex Zanotelli che ritiene che la società possa da sola cambiare tutto; io sono fermamente convinto che sia giunto il momento in cui la ribellione etica si deve incarnare nella consapevolezza politica e che si debba arrivare alla creazione di un’espressione politica che si faccia carico delle istanze portate avanti dai movimenti e agisca per realizzarle. In questo senso mi sono riconosciuto nel progetto politico della Sinistra Europea».

Certo il cambiamento politico passa prima di tutto attraverso un cambiamento delle coscienze: in questo senso occorre muoversi. Parole d’ordine: non violenza – disobbedienza – consenso. Per Agnoletto «nessuno può ergersi a giudice della storia, ma, dovendo agire qui ed ora, nel mondo e nel contesto odierno, mi pare che sia possibile una sola scelta: la pratica della non violenza che può anche condurre a consapevoli e giustificati atti di disubbidienza per conquistare il consenso».

Etica e politica, non come due entità estranee l’una all’altra, ma fondamento l’una dell’altra.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2004
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