Bossi trasferito, una lettera per ringraziare l’ospedale

Un'ambulanza è arrivata questa mattina all'alba scortata dalla guardia padana. Il luogo in cui il senatore seguirà il programma di riabilitazione è ignoto

E’ stata un’operazione in sordina, nella notte, con il personale del reparto di neurochirurgia, probabilmente, tenuto all’oscuro. Così il ministro Umberto Bossi è stato trasferito, alle 5 e 30, con un vero blitz. 
Del trasferimento si è occupato l’entourage del ministro:  la moglie, Manuela Marrone, e il fratello, che avrebbe vegliato sul senatùr a partire da ieri sera.
I familiari del leader della Lega hanno lasciato ai vertici ospedalieri una lettera in cui sottolineano l’attenzione e la professionalità dimostrata da tutti gli operatori sanitari dell’ospedale di circolo.

La partenza, si diceva, intorno alle 5.30, con un’ambulanza seguita da un’auto della guardia padana, dopo la firma delle dimissioni. Nemmeno i sanitari dell’ospedale di Circolo, che per ora mantengono il massimo riserbo, sanno dove il senatore proseguirà le cure e la riabilitazione. Forse Villa Beretta di Costamasnaga, in provincia di Lecco, altre voci attribuiscono a Innsbruck la destinazione del viaggio.

Le condizioni di salute di Bossi hanno destato ottimismo negli ultimi giorni. Prima l’abbandono del reparto di rianimazione ha sancito la raggiunta autonomia respiratoria del paziente e l’inizio della fase riabilitativa. Questo passaggio concepito come intermezzo di cautela prima di un definitivo trasferimento in un’altra sede specializzata ha sortito gli effetti sperati. Per questo negli ambienti della direzione sanitaria da giorni si valutavano con la massima discrezione possibilità e modalità dell’allontanamento dagli ambienti riparati che dall’11 marzo scorso hanno tenuto a ricovero il leader della Lega. 
Il senatùr ha risposto bene. Prova ne è la sua volontà, comunicata a più riprese dai fedelissimi, di candidarsi come capolista alle prossime elezioni europee. 
Non c’è ancora conferma ufficiale ma sembra che il passo decisivo sia stato compiuto nelle ore immediatamente precedenti alla "fuga" dall’ospedale. Un notaio sarebbe stato convocato davanti al ministro e in sua presenza Bossi avrebbe firmato la sua candidatura. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Maggio 2004
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