«Decapitati gli alberi dell’unica area verde del centro»
Insorgono i verdi per il taglio di alcune tuie di fronte al municipio. Il sindaco: erano ammalato e coprivano essenze più pregiate
«L’unico polmone verde della città è stato decapitato, è uno scempio». I Verdi di insorgono contro l’ultima decisione del sindaco riguardante la sistemazione del parco pubblico di Piazza Mazzini, l’area verde di fronte al Municipio. Nella sistemazione, oltre alla normale potatura degli alberi, sono rientrati anche i tagli di alcune piante che, secondo il primo cittadino, Stefano Candiani, «erano ammalorati e toglievano luce a piante di più pregio e con maggior storia».
«Hanno fatto tutto improvvisamente senza alcun preavviso – spiegano i rappresentanti dei Verdi -, senza alcun progetto approvato, senza alcuna informazione ai Consiglieri Comunali, senza alcuna informazione ai cittadini di Tradate. Forse è il caso di ricordare ai nostri amministratori che gli stessi cittadini di Tradate, in una assemblea pubblica del 8 maggio 1998, avevano richiamato i loro amministratori al rispetto ed alla tutela dell’ambiente e del territorio e che in data martedì 12 maggio 1998 il Comitato tutela verde pubblico aveva depositato al Comune di Tradate le 2.877 firme di cittadini tradatesi raccolte in 2 giorni di protesta».
«In un incontro con l’allora Sindaco, Dario Galli, venne precisato dal primo cittadino in maniera inderogabile che qualsiasi rifacimento del centro cittadino si sarebbe effettuato solo con il rispetto totale dell’attuale verde pubblico esistente in piazza Mazzini e comunque mai senza un ampio consenso di tutta la cittadinanza e senza una capillare informazione su tutti gli eventuali progetti proponibili».
«Il progetto per la nuova Piazza Mazzini è stato approvato dal consiglio comunale un anno fa – spiega il sindaco Stefano Candiani -. Il tutto in un’ottica di previsione della valorizzazione delle essenze verdi più pregiate». Il primo cittadino spiega che con la potatura in atto in questi giorni sono stati sistemati dopo 30 anni i cedri, i platani e gli ippocastani che risalgono agli anni ’20.
«Il taglio netto di alcuni alberi a cui si è assistito riguarda delle tuie ammalorate che soffocavano i platani, gli ippocastani e parte dei cedri – conclude Candiani -, garantendo così più anni di vita ad alberi storici per la città. Naturalmente abbiamo agito dopo aver interpellato un perito. Inoltre, tra un anno, o poco più, dovrebbero partire i lavori per la nuova piazza Mazzini, per portarla allo splendore degli inizi del ‘900. Con l’intervento di questi giorni stiamo gradualmente creando le condizioni per poter lavorare. Non stiamo assolutamente cementificando la piazza, ma sistemando il nostro polmone verde».
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