Emanuele Filiberto a Varese per prendere la sua Brutale

Il nipote dell'ultimo re d'Italia alla MV Agusta di Schiranna

 Questa è la sua "seconda volta" a Varese. La prima, è stata all’ospedale: dopo l’incidente in moto che gli ha rotto una spalla, curata dal professor Cherubino.  
Ora Emanuele Filiberto, da pochi mesi di nuovo "italiano" e da dicembre scorso papà di Vittoria Chiara, la figlia avuta dall’attrice francese Clotilde Coureau, a Varese c’è tornato per ritirare la sua nuova moto che, noblesse oblige, ha potuto prendere non da un concessionario ma direttamente in fabbrica, presso la sede di MV Agusta a Schiranna di Varese e alla presenza di Claudio e Giovanni Castiglioni, il patron di Cagiva e suo figlio, direttore della comunicazione in azienda.

Quella di Emanuele Filiberto è una Brutale serie standard, ma con alcune personalizzazioni come le ruote speciali  o dei componenti in fibra di carbonio,  nonché il tricolore dipinto sul serbatoio. Tutti allestimenti curati dal centro ricerche Cagiva di San Marino, insieme a un gioco di colori – argento/rosso –  che ricorda più l’aspetto della F4 – l’altra "ammiraglia" di MV Agusta, di cui si fa fregio anche Tom Cruise – che non quello della mitica Naked della Casa Motociclistica varesina.  

«Certamente, userò la moto in un modo diverso – ha commentato il 32enne Emanuele Filiberto – prima la usavo diversamente: senza rispetto, senza pensieri. L’incidente mi ha cambiato» Un commento da papà, e non da protagonista dei giornali di gossip. Seguito da un commento da consulente finanziario, che è la sua attività professionale in Svizzera: «E’ stato  interessante anche vedere l’azienda: una struttura moderna, ben organizzata – ha infatti concluso il giovane Savoia  –  Ed è un piacere per me sapere che questo è un marchio rinato dopo 30 anni». 
Insomma, parola d’ordine: serietà, anche davanti all’acquisto di una moto che fa felici i varesini.
Soprattutto per il valore simbolico che l’acquisto Vip ha per i lavoratori delle tre sedi provinciali di Cagiva (Schiranna di Varese, Cassinetta di Biandronno, Morazzone). Il numero del  telaio della Brutale di Emanuele Filiberto (il 2270)  la dice lunga infatti anche su un’altra notizia: che i 2000 ostinati motociclisti che avevano prenotato l’allora inesistente Brutale e che hanno perseverato nell’attesa ora sono stati tutti soddisfatti e la produzione continua incessante, anche ma non solo per i clienti vip (da Lapo Elkann a Luca Laurenti) della casa motociclistica varesina.

La Brutale, un patrimonio del territorio come gli Amaretti
  


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2004
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